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La provocazione di Montella: “Due punte? Suso dove lo metto?”

Redazione

Il Milan rende meglio con due punte davanti, ma così lo spagnolo resterebbe fuori ruolo. Equivoco tattico notato da Montella, ma non insuperabile.

Stimolato da una domanda durante la conferenza stampa di giovedì sera circa l'impiego delle due punte, Vincenzo Montella risponde piccato, facendo chiaramente intendere di non accettare diktat e di voler gestire in piena autonomia la rosa a disposizione.

Il provocatorio scenario evidenziato da Montella è chiaramente frutto di una affannosa quanto sinora vana ricerca di una formula offensiva che riesca a dar sfogo alla gran mole di gioco sviluppata dal Milan, tra le primissime squadre della Serie A per tiri e cross ma con una media gol che rispecchia l'attuale mediocre classifica.

È tuttavia innegabile, con buona pace dell'Aeroplanino, che nella gara contro l'Austria Vienna, con il duo composto da André Silva e Patrick Cutrone e due ali ficcanti come il positivo Fabio Borini e l'ottimo Ricardo Rodriguez, le occasioni da rete siano fioccate. Il 5-1 rifilato ai modesti austriaci non deve far gridare al miracolo ma può far riflettere Montella sulla necessità di dare spazio ai due baby attaccanti sin qui eccessivamente trascurati.

Senza dover scomodare Suso e lo stucchevole dibattito sulla sua posizione in campo, è evidente che con il bomber portoghese e il centravanti della cantera l'attacco rossonero rifiorisce. I 15 gol messi a segno dalla coppia gol (8 messi a segno da André Silva e 7 da Cutrone) vanno naturalmente visti alla luce della qualità non eccelsa degli avversari affrontati ma rappresentano un segnale che il mister rossonero non può continuamente ignorare.

Le enormi difficoltà mostrate da Nikola Kalinic, poco prolifico e spesso avulso dalla manovra, stridono con la grinta e la fame evidenziata dai due bomber rossoneri: senso del gol, opportunismo e attacco degli spazi sono le qualità ammirate ieri in Silva, diventato miglior bomber della storia rossonera in Europa League, e Cutrone.

Varrebbe così la pena di chiedere a Montella il motivo per cui un fuoriclasse come Suso non possa giocare con due punte che danno profondità e si cercano con grande impegno.

André Silva e Cutrone sommano in campionato presenze per 715 minuti di fronte agli 842 minuti del solo Kalinic: un dato eloquente che deve convincere Montella a provare soluzioni tattiche più audaci, senza risentimenti, ma solo per il bene del Milan.

Enrico Maggioni

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