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MILAN, tutti i bocciati di Mihajlović

Daniele Triolo

Dopo l'amichevole di giovedì a Mantova, Siniša Mihajlović sembra aver bocciato più di qualche giocatore. Di chi si tratta? E chi sono invece i promossi?

Giovedì scorso, allo stadio 'Martelli' di Mantova, il Milan ha disputato un'amichevole contro la compagine locale, militante in Lega Pro. I rossoneri sono usciti vittoriosi dalla città virgiliana, con il risultato di 3-2, in virtù di una bella rete di Mario Balotelli, Andrea Poli e Luiz Adriano, che ha tramutato dal dischetto un penalty procurato proprio da 'SuperMario'.

Dalla sfida contro il Mantova, però, Mihajlović ha potuto trarre alcune, utili, indicazioni. Il tecnico serbo è uscito, infatti, furibondo dal terreno di gioco, visibilmente insoddisfatto della prestazione della squadra: Mihajlović, che aveva spinto per organizzare l'amichevole proprio per testare i calciatori poco utilizzati in assenza dei 13 nazionali, è rimasto deluso dall'atteggiamento di tanti giocatori che avrebbero, al contrario, dovuto dimostrare enorme voglia di giocare, e di rimettere in discussione le scelte dell'allenatore.

Al di là della prova offerta da Mondonico e Zucchetti, difensori della Primavera, nei confronti dei quali, comunque, Mihajlović non ha dimostrato di essere particolarmente tenero, dietro la lavagna sono finiti Alex, Nocerino, Suso e Cerci. Il difensore brasiliano, fatto fuori già in occasione delle sfide di campionato contro Fiorentina ed Empoli, a Mantova si è rivelato incerto, lento, spaesato: lontano parente della roccia che ha fatto, per anni, le fortune di PSV, Chelsea e PSG. Addirittura peggio della scorsa stagione, già di per sé abbastanza incolore e costellata dagli infortuni. La sensazione è che sia rimasto esclusivamente perché sono partiti Gabriel Paletta e Cristian Zaccardo verso Atalanta e Carpi. Antonio Nocerino e Suso, titolari a sorpresa nel match contro l'Empoli, hanno avuto una nuova chance a Mantova. Clamorosamente sprecata, e, per di più, dopo aver rifiutato, negli ultimi giorni di mercato, tutte le destinazioni proposte loro dalla società. Per Cerci, il discorso è anche più complicato: difeso a spada tratta da Mihajlović dopo i fischi rimediati nelle prime uscite, l'esterno di Valmontonte è stato 'scaricato' anche dall'allenatore dopo l'ennesima prova fallita sul terreno di gioco del 'Martelli'. Cerci ci ha messo cuore, corsa, ma l'impegno non è stato di certo giudicabile con la sufficienza.

Sopra tutti, però, spicca in negativo la prestazione di Riccardo Montolivo. Lamentatosi pesantemente con Mihajlović per essere stato penalizzato dalle sue scelte nelle prime partite della stagione, Montolivo ha avuto la possibilità, a Mantova, di riappropriarsi della fascia di capitano, e di rimettersi nel cuore del centrocampo, nel ruolo di playmaker davanti la difesa prima, e spostandosi quindi in posizione di intermedio. In entrambi i casi, una prestazione nettamente sotto un'accettabile media. Mihajlović, nella sua invettiva di fine partita, sembrava proprio avercela con lui quando ha parlato di giocatori che dovrebbero domandarsi le motivazioni delle ripetute esclusioni invece di esternare le proprie lamentele.

A fare da contraltare alle bocciature, fortunatamente, tante certezze sulle quali Mihajlović può contare, e, ovviamente, dalle quali dovrà ripartire. Il portiere Diego López, tra i migliori in Europa, una saracinesca che garantisce estrema affidabilità; il giovane Alessio Romagnoli, che, nonostante l'incertezza di Firenze che ha causato il rigore del raddoppio viola, è destinato a crescere e migliorare partita dopo partita; Luca Antonelli, il quale garantisce spinta e sostanza sulla fascia sinistra, e poi Nigel De Jong, guerriero olandese che non sarà bravissimo nell'impostare il gioco, ma che assicura grinta, sostanza e tanta voglia di vincere alla squadra. Chiusura, naturalmente, dedicata alla coppia d'attacco, Carlos Bacca e Luiz Adriano, probabilmente le 'chiamate di mercato' finora più indovinate da Galliani. Spetta a loro il compito di trascinare il Milan verso la riscossa e la rinascita. Risvegliando, se possibile, anche quelli che, ad oggi, appaiono corpi estranei nel progetto Mihajlović.