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Milan Femminile – Manuela Giugliano: una vita da numero 10

Marta Valentina Sgaramella

Ritratto di uno dei talenti più cristallini del calcio femminile italiano: Manuela Giugliano, piccolo portento dal ciuffo ramato

"“Il numero 10 è sempre stato il mio numero sin da piccolina, però è giusto che lo abbia lei, sta qui da tanto tempo, Cristiana è il capitano e sono contenta che lo indossi lei”, dichiara Manuela Giugliano nel luglio 2017, appena giunta all’A.C.F. Brescia. La centrocampista veneta, uno dei maggiori talenti del calcio femminile odierno, si riferisce alla neo compagna di squadra Cristiana Girelli, già proprietaria della maglia simbolo per antonomasia di prestigio e qualità. E ne parla quasi a malincuore, poiché il numero 10 le è da sempre appartenuto, fin dalle prime esperienze calcistiche, ed è a lei molto caro: era lo stesso del suo idolo, Alessandro Del Piero.

"Nata il 18 agosto 1997 a Castelfranco Veneto, Manuela inizia la promettente carriera da calciatrice quando è ancora molto piccola: “Il calcio è una questione di famiglia, mio padre ha giocato in Serie B come portiere. Ho incominciato a giocare a calcio a 6 anni, seguivo mio fratello nel campetto fuori casa mentre giocava con i ragazzi. Mio padre aveva logicamente l’occhio esperto e ha intravisto in me le doti necessarie per continuare a giocare: mi ha portato nella squadra locale di Istrana, vicino a Treviso, dove sono stata sino all’età di 11 anni”.

"E’ il suo allenatore di allora, Matteo Schiavon, che, accortosi del talento di Manuela e chiamato ad allenare in serie C il Barcon, decide di portarsela con sé. Schiavon è uno dei primi a credere in lei: “Lui mi ha aiutato a crescere tecnicamente, seguito ed incitato a migliorarmi anche a livello caratteriale. Un bel pezzo della mia carriera la devo a lui”, ricorda la Giugliano. La centrocampista ama bruciare le tappe e il 10 settembre 2012 fa il suo esordio nelle Nazionali Giovanili femminili nella partita vinta dall'Italia per 5-0 su Israele, realizzando una doppietta.

"Dopo quattro stagioni al Barcon è il momento di fare il grande salto e, a soli 16 anni, debutta sul palcoscenico della serie A con il Graphistudio Pordenone, che la ingaggia per la stagione 2013-2014. La sua prima esperienza in serie A coincide con l'avventura mondiale in Costa Rica delle Azzurrine Under 17, classificatesi poi terze: “Un ricordo indelebile colorato d’azzurro. Nella partita conto il Venezuela per il terzo e quarto posto segnai un gol assurdo: un tiro da fuori che finì sotto la traversa. Ne realizzai altri tre, ma quello mi diede un’emozione inspiegabile”, racconta Manuela ai microfoni di gianlucadimarzio.com.

"E’ tempo di una nuova avventura per l’atleta dal caratteristico ciuffo ramato, nell'estate 2014 lascia le friulane per approdare alla squadra sarda della Torres. Qui Manuela abbandona momentaneamente il suo ruolo di trequartista, e viene schierata da centrocampista centrale pura. E’ anche la sua prima esperienza lontana da casa, sicuramente formativa: “Quando si presentò quest’occasione ero molto indecisa. Star lontano da casa è dura, ma ti permette di crescere. Le mie compagne mi hanno aiutato tanto, in particolare Aurora Galli, con cui condividevo l’abitazione, insieme ad altre ragazze, mi è stata sempre vicina”, rivela.

"Dopo aver partecipato con la Nazionale Under 19 alle qualificazioni per l’Europeo 2015 di categoria, e a seguito della mancata iscrizione della Torres alla Serie A, nell'estate 2015 Giugliano ritrova proprio la Galli al Mozzanica, società dell’omonimo centro del bergamasco, che la ingaggia per la stagione entrante. “Nuvola rossa”, come viene soprannominata dai tifosi, sigla in campionato 10 reti, su 15 presenze, seconda solo al bomber Valentina Giacinti (32 reti), capocannoniere del torneo.

"Nello stesso anno, il C.T. Antonio Cabrini la chiama a vestire la maglia della Nazionale maggiore e in settembre Manuela debutta in una competizione ufficiale UEFA, siglando anche una rete nel match vinto per 6-1 sulla Georgia: “non mi aspettavo il passaggio diretto dall'U17 alla maggiore, anche perché il mio obiettivo è sempre stato crescere a piccoli passi costanti, ma non nego che ricevere la chiamata di mister Cabrini è stata una grande emozione. Melania Gabbiadini e Daniela Stracchi, che sono le veterane, sono state un punto di riferimento per me in questa nuova esperienza, non solo dal punto di vista calcistico ma anche morale” racconta in un’intervista a asdmozzanica.eu, poco dopo essersi aggiudicata il “Pallone Azzurro” del calcio femminile, premio annuale assegnato dalla F.I.G.C. al miglior calciatore italiano.

"Un successo dietro l’altro per la Giugliano, ma nell’estate del 2016 anche il primo ostacolo: l’Atlético Madrid annuncia di aver stipulato con l’atleta veneta un accordo ma, pochi giorni dopo il suo arrivo in Spagna, Manuela si trova in difficoltà e sceglie di tornare in Italia. “Quando è arrivata la chiamata dell'Atlético Madrid non ci volevo credere, e ho detto subito sì. Una volta in Spagna però sono entrata in crisi, mi sentivo troppo sotto pressione. Per questioni di testa non riuscivo a essere serena in quel nuovo palcoscenico”, dichiara a Calciomercato.com.

"Rientrata in Italia, Manuela approda prima all’AGSM Verona, dove realizza 15 gol in 21 presenze, partecipando anche alla UEFA Women’s Champions League, poi nell’estate 2017 all’A.C.F. Brescia: “Ho scelto Brescia perché è una società seria ed ho avuto sempre stima per come ha saputo interpretare l’evoluzione del calcio femminile”. Con le Leonesse, al contrario delle ultime esperienze con Mozzanica e Verona dove veniva schierata come centravanti, cambia ruolo e gioca più arretrata, con il compito di smistare palloni e mandare in porta le compagne.

"Considerata ormai tra le più talentuose giocatrici italiane e nonostante il pressing di Roma, Fiorentina e Juventus, Manuela è fra le prime cinque calciatrici ad essere ufficializzata, nel luglio di quest’anno, dalla neonata squadra femminile dell’AC Milan, che acquisisce il titolo sportivo proprio dall’A.C.F. Brescia: “Una maglia come quella del Milan va onorata non per novanta, ma per novantacinque minuti”, proclama Manuela, che pone davanti a sé importanti traguardi a livello nazionale ma soprattutto internazionale. Il neo regista del Milan ha ben chiaro ciò che serve alla squadra: “Dovremo essere brave a formare un gruppo di cui sentirci parte, a dare il massimo in campo e a onorare la maglia di un club che tutto il mondo rispetta”.

"Idee chiare e carattere forte; metronomo, trequartista, mediano, abile in entrambe le fasi e con un piede che può cambiare le partite da un momento all’altro. Tutto questo è Manuela Giugliano. Ha un unico difetto: "Sono tifosissima della Juventus".

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