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CURIOSITA’: Berlusconi, il Mundialito, la P2 e…Beccalossi

Redazione

La Gazzetta dello Sport apre uno spaccato fra le pagine della storia italiana,mischiando calcio e tv,politica e società:Berlusconi, la P2, il Mundialito e..

Oggi la Gazzetta dello Sport ricorda una pagina di storia della cultura italiana, mischiando calcio, società, televisione e politica. Siamo nel giugno del 1981, Berlusconi ha una delle sue più grandi intuizioni: valorizzare un torneo snobbato e logoro come il Mundialito per Club.

Era un modo per smarcarsi da mamma Rai, dimostrare all'Italia che un'alternativa c'era e che la pubblicità poteva puntare sul calcio. Quel torneo, organizzato dal 16 al 28 giugno, vide la partecipazione di Milan e Inter, del Feyenord, del Santos e del Penarol. E vedeva il ritorno in campo di Johan Crujff, per un giorno rossonero.

Il battage pubblicitario funzionò e trasformo il Mundialito in un grande spettacolo. Siamo agli inizi degli anni 80, è l'inizio del boom della tv commerciale, con 'Colpo grosso' e 'Drive in'. Belle ragazze e risate, trasmissioni più frivole per buttarsi alle spalle gli anni di piombo e le P38.

Anche se - ricorda la Gazzetta dello Sport - 'fu il periodo anche della Loggia P2, un'associazione massonica che tramava contro lo Stato e ne controllava, attraverso tanti adepti, gli ingranaggi. Il capo della P2 era licio Gelli, 962 affiliati: tra questi anche l'imprenditore Silvio Berlusconi, con la tessera numero 625'.

La stella del Cavalliere, non ancora presidente del Milan, non si oscurò affatto. Anzi, era in piena ascesa, tra calcio e tv. Ma tutto partì da lì, dal Mundialito, dove Evaristo Beccalossi incantò tutti, brasiliani compresi. Beccalossi come Pelè, cantavano. "Nessuno più di lui merita di indossare la 10 di O Rei", dicevano. L'Inter vinse contro il Milan quel trofeo. Il Milan anni dopo si prese le sue rivincite, in Coppa Campioni.