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Milan, cosa guadagnano e cosa perdono i rossoneri senza Brahim Diaz

Brahim Diaz ha ufficialmente lasciato il Milan per tornare al Real Madrid, ma cosa ci perdono e cosa ci guadagnano i rossoneri?

Il tifo rossonero in queste ore risulta nettamente diviso fra chi esulta e chi rimpiange un giocatore da poco (ri)ufficializzato al Real Madrid. Brahim Diaz saluta il Milan e lo fa dopo 3 stagioni di alti e bassi. Il folletto spagnolo fu designato ad il sostituto di Hakan Calhanoglu, ma i Blancos si sono sempre opposti ad una sua cessione a titolo definitivo, consegnando ai rossoneri un giocatore tenuto in prestito per tre annate.

Un trequartista forse mai ritenuto adatto al sistema adottato da Stefano Pioli ma che, con grande forza e sacrificio, ha saputo farsi valere anche in zone di campo non proprio consone alle sue qualità. Brahim conclude la sua avventura al Milan nella sua annata migliore, culminata con 45 presenze, 7 gol e 7 assist. Non proprio numeri da fuoriclasse assoluto, questo è vero, ma lo zampino del classe '99 c'è sempre stato, nel bene e nel male. Per questo motivo andiamo ad approfondire, nel dettaglio, cosa ci guadagna e cosa ci perde il Milan dalla sua cessione.

Cosa ci guadagna

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Partiamo da un presupposto: Brahim Diaz ha ricoperto tanti ruoli nel Milan di Stefano Pioli. Ha giocato come trequartista, come esterno destro ed esterno sinistro. Eppure, in questi suoi 3 anni ha sempre dato l'impressione di non trovarsi al meglio in nessuna di queste posizioni. I suoi esordi in rossonero fecero ben sperare, date le ottime prestazioni e i colpi di classe. Poi, però, l'eclissi. Il vero rebus attorno a Brahim Diaz, difatti, risiede sul piano tattico.

Il modo di giocare del trequartista prodotto del Malaga è spesso andato in contrasto con quello adottato dai rossoneri. Soprattutto in questa stagione, infatti, il Milan si è spesso affidato a contropiedi e ripartenze, due modelli d'azioni non proprio consoni alle sue qualità. Il suo addio coincide con la volontà di cercare un giocatore più capace nella doppia fase, un trequartista box to box che garantisca equilibrio e stabilità. Per fare un esempio più pratico, potremmo dire che i rossoneri andranno alla ricerca di un profilo simile a quello che fu di Calhanoglu: un centrocampista che possa coadiuvare meglio il reparto offensivo e quello difensivo.


Cosa ci perde

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La parola chiave è imprevedibilità. Brahim Diaz è sempre stato questo, un giocatore in grado di fare la differenza quando meno te lo aspetti. Durante la prima stagione i tifosi rossoneri gli rimproveravano l'inspiegabile assenza nei match importanti. Tuttavia, se andassimo a rivedere ed analizzare meglio alcune sfide cruciali capiremmo che Brahim Diaz c'è sempre stato, eccome se c'è sempre stato.

Nel Milan versione 2020/21 fu lui ad aprire le danze nell'importantissima vittoria in casa della Juventus, con un tiro che andò dritto nel sette e alle spalle di Szczęsny. Nella stagione successiva, quella dello Scudetto, è un suo zampino ad avviare la rimonta ai danni dell'Inter: da 1-0 a 1-2 con doppietta di Giroud. E ancora, in quest'annata è stato lui l'unico mattatore del Tottenham in Champions League ed è stato sempre lui, insieme a Leao, a far impazzire la difesa del Napoli nel doppio confronto europeo. Insomma, senza Brahim Diaz il Milan perde in fantasia e creatività, ma anche in coraggio e testardaggine. LEGGI ANCHE: Ufficiale-Brahim Diaz lascia il Milan e torna al Real