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Salvini a 7Gold: “Per il derby resta solo la gufata. Quella di ieri non è stata un vittoria”

Donato Bulfon

Ecco le parole del leader della Lega, Matteo Salvini, a 7Gold, in particolare sulla partita del Milan contro il Verona e sul prossimo derby

ULTIME MILAN - Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha così parlato a 7Gold del Milan e del prossimo derby:  "Un'idea di gioco non c'è, sembra che i calciatori si siano conosciuti ieri. Ho fiducia in Giampaolo e forse prossimamente vedremo il suo gioco, ma ora sembra il Milan dello scorso anno, senza idee e spento. Non abbiamo fatto nulla contro il neopromosso Verona e in 10. Certo, la fede è fede. Io ho iniziato a tifare Milan che eravamo in B, ma ora sono troppi gli anni di sofferenza. Quella di ieri non è stata una vittoria".

Sul derby: "Indosso due braccialetti, quello del Milan e quello di Fatima, che è il regalo di una signora. Sabato serve un miracolo, altrimenti... Abbiamo fatto male nelle prime gare, peggio col Verona. Il derby è però il derby. L'anno scorso con mio figlio allo stadio pensavamo di vincere e poi abbiamo perso 3-2. Quest'anno tutti pensiamo ad una sconfitta, ma chissà, un 1-0, il Var, un'autorete...".

Sull'Inter: "Noi speriamo sulla sorte, l'Inter invece ha comprato dei giocatori che sono giocatori. E poi Conte è Conte. Sto tornando quindi alla vecchia maniera: faccio tanti auguri all'Inter, che è favoritissima. Vincerà con due, tre, quattro gol di scarto, poi domenica ne riparleremo. Ci rimane quindi solo la gufata, dato che tecnicamente la vedo male".

Sul Giampaolo: “E' lecito pensare che non dipenda tutto quanto dall'allenatore. Ne abbiamo cambiati troppi in quest anni. La squadra entrata in campo ieri a Verona è quella dell'anno scorso, nel senso che abbiamo comprato tanti giocatori ma dei nuovi acquisti non si hanno notizie, anzi l'unico che è entrato è stato Rebic che abbiamo preso settimana scorsa. Serve tanta, ma tanta pazienza".

Sugli ululati a Kessie: "Credo che non dare importanza a questa gente sia la risposta migliore, perché se riapriamo i dibattiti invogliamo qualcuno a fare il fenomeno. Passiamo oltre e ignoriamoli, perché il calcio unisce".

Su San Siro: "Sono un romantico e un nostalgico ma credo che comunque serva uno stadio nuovo, perché giro l'Europa e vedo che servono stadi nuovi, più sicuri, di capienza più ridotta, che vivano sette giorni su sette, con celle di sicurezza, con telecamere e parcheggi. Però se mi si chiede se abbattere San Siro è cosa da fare dico no. Sono cresciuto a San Siro, e come me generazioni di sportivi e di tifosi, quindi vorrei si riuscisse a creare uno stadio nuovo senza distruggere la nostra storia, perché San Siro è il calcio nel mondo".

Intanto, ecco le parole di oggi di Boban: continua a leggere >>>

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