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Milan, Maignan delude e Jovic incanta: l’opinione di Ibrahimovic sul centravanti serbo

Daniele Triolo Redattore 
Mike Maignan e Luka Jovic, portiere e difensore del Milan, due facce della medaglia rossonera. Che fatica dietro e va in scioltezza davanti

Il 'Corriere della Sera' oggi in edicola, parlando del Milan, ha tirato in ballo Mike Maignan e Luka Jovic, portiere e attaccante della squadra di Stefano Pioli, come due facce della stessa medaglia. Da una parte, infatti, il Milan ha un signor attacco: con 46 gol segnati in 23 partite di campionato è dietro soltanto all'Inter. Dall'altra, però, ci sono i 27 gol subiti: un rendimento della difesa da squadra di bassa classifica. Persino il Genoa (26) ha fatto meglio del Diavolo.

Milan, Maignan e Jovic simbolo del momento rossonero

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Per il 'CorSera' è inutile continuare a chiedersi quale dei due sia il vero Milan: lo sono entrambi. Il terzo posto attuale ne è la diretta conseguenza. L'unica cosa che conta, da qui alla fine, sarà tenere botta in attesa del recupero dei difensori infortunati (Malick Thiaw, Fikayo Tomori e Pierre Kalulu). Il tecnico Pioli ha ragione quando dice che ora "l’importante è segnare un gol più dell’avversario". Ma non sempre va bene, perché senza equilibrio non si va da nessuna parte. O, meglio, non si vincono gli Scudetti.

Maignan e Jovic, portiere e centravanti del Milan, sono - come detto - le due facce di questa squadra. L'estremo difensore, dopo la partita di Udine, non sembra più lo stesso: presi gol evitabili tanto contro il Bologna quanto a Frosinone. Già a Salerno, nel 2-2 dello scorso 23 dicembre, l'ex Lille aveva sbagliato sul tiro di Antonio Candreva. Era e resta, secondo il quotidiano generalista, uno dei migliori portieri al mondo, ma in questo momento sta giocando sotto standard. È chiamato a rialzarsi velocemente, ma ha tutte le qualità per farlo.

Jovic nuovo Massaro. E Ibra stravede per il serbo

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L'infallibile Jovic, dal canto suo, è arrivato a quota 7 reti in 19 partite, alla media di una ogni 103'. È il nuovo Daniele Massaro. Entra dalla panchina e la butta dentro. Accolto l’ultimo giorno dello scorso calciomercato come oggetto misterioso, prematuramente bollato come flop, oggi è l’uomo in più dell’attacco. Si è preso la sua rivincita. Il suo contratto scade a fine stagione, ma il Milan, che vanta un’opzione fino al 30 giugno 2027, lo vuole blindare. Anche perché Zlatan Ibrahimović stravede per lui. LEGGI ANCHE: PSG su Leão? Ecco chi punta in realtà per sostituire Mbappé >>>



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