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Milan, Ibrahimovic cerca il 12° titolo. Ancora uno e basta. Forse …

Daniele Triolo

Zlatan Ibrahimovic, attaccante del Milan, non arricchisce il proprio palmarès dal 2017. Ora, a 40 anni, può tornare a vincere con i rossoneri

Il 'Corriere dello Sport' oggi in edicola ha parlato di Zlatan Ibrahimovic, attaccante del Milan, tornato protagonista nelle vicende della squadra di Stefano Pioli come soltanto lui sa fare: da dominatore. Il quotidiano romano ha ricordato, nello specifico, come Ibrahimovic non festeggi la vittoria di un trofeo dal maggio 2017. In quella circostanza, vinse l'Europa League con il Manchester United, ma lo fece da bordo campo, in stampelle, poiché operato per la rottura dei legamenti crociati del ginocchio destro.

Da allora la sua bacheca non si è più arricchita. Neanche di un titolo nazionale, che è poi la sua specialità. Il bomber di Malmö, infatti, ne ha conquistati ben 11 in carriera (escludendo i 2 revocati con la Juventus). Ibrahimovic ne ha vinti quattro con Milan e Inter, quattro con il PSG, due con l'Ajax ed uno con il Barcellona. L'ultimo risale al 2016, vinto in Francia con la squadra parigina. Nei due anni a Los Angeles non ci è mai andato vicino.

Una volta tornato Milan, però, Ibrahimovic è tornato ad accarezzare l'idea di mettersi tutti dietro. Anzi, sembra esserne convinto. Il Diavolo, nella passata stagione, è arrivato secondo al termine di una splendida cavalcata: questo è stato un primo, significativo, segnale. In quest'annata, però, secondo il 'CorSport', la candidatura del Diavolo allo Scudetto appare ancora più consistente. Nonostante un anno fa il Milan fosse in testa a solo ed oggi è appaiato al Napoli.

Se, però, nell'annata 2020-2021 l'exploit degli uomini di Pioli sembrava non avere basi solide (qualcuno l'ha ritenuto anche casuale ...), ora il Milan di Ibrahimovic dà l'impressione di essere diventato una corazzata. In quattro scontri diretti, infatti, ha vinto già tre volte (contro Lazio, Atalanta e Roma), pareggiando una volta, in rimonta, in casa della Juventus. Ibra ha messo la sua firma contro le romane. Al cospetto della squadra di José Mourinho, poi, è stato dominatore assoluto della partita.

Insomma, a 40 anni, ha riferito il quotidiano romano, Ibrahimovic continua a fare la differenza. L'età, è vero, comincia a farsi sentire. Ogni tanto si deve fermare. Ma la sua attuale media-gol è migliore rispetto a quella che aveva nella sua prima esperienza italiana, conclusasi con il biennio 2010-2012 proprio con il Milan. Ibrahimovic, all'epoca, aveva 122 gol in 219 presenze in Serie A, per una media di 0,56 reti a partita.

Dal suo ritorno in rossonero, invece, ha totalizzato 42 partite (poche), ma ha segnato 28 gol: la media è di 0,67 reti a partita. Dovesse continuare a questi ritmi, Ibrahimovic rappresenterebbe la miglior arma per il Milan di Pioli per tenere nel mirino lo Scudetto. Qualora dovesse arrivare il titolo nazionale, che sarebbe il 12° della sua carriera, si porrà l'interrogativo se andare avanti o se smettere di giocare.

Il suo spirito competitivo lo potrebbe portare a cercare altra gloria ed altri successi: in fin dei conti, la patente dell'ultra-vincente già adesso non può togliergliela nessuno. Ma chiudere all'apice, da isolo assoluto, vorrebbe dire entrare nella leggendaMilan, nuovo assalto al colpo da Champions! Le ultime >>>