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Milan, Pioli punta la rimonta: non si può prescindere dalla qualità

Daniele Triolo

Stefano Pioli ha conquistato appena il suo secondo successo in rossonero. Adesso si dovrà incamerare un filotto puntando sugli elementi di maggior classe

NEWS MILAN - Parma-Milan, allo stadio 'Tardini', è stata decisa da un gol, il terzo stagionale dopo quelli contro Genoa e Roma, del terzino sinistro francese Theo Hernández, abile a farsi trovare pronto in area di rigore ducale per sfruttare una carambola tra Luigi Sepe e Bruno Alves dopo la conclusione in porta di Giacomo 'Jack' Bonaventura.

L'ex giocatore del Real Madrid, prelevato in estate per 20 milioni di euro, ha, certamente, innalzato il livello tecnico-qualitativo del Diavolo sul binario sinistro e Stefano Pioli, sin dal suo arrivo in rossonero, ha parzialmente modificando l'assetto tattico del Milan, schierando, nel ruolo di mezzala sinistra, un giocatore genericamente più difensivo (Franck Kessié o Rade Krunić) proprio per coprire le sgroppate di Theo Hernández.

Il Milan, ora, si trova a quota 17 punti in classifica e rivede non così lontana la zona Europa League: per la rimonta in graduatoria tanto sospirata, agognata tanto dai giocatori quanto da Pioli e, soprattutto, dai tifosi rossoneri, non si potrà, però, prescindere dal ricorso alla qualità. E non soltanto a quella, ormai conclamata, di Theo Hernández. Il Diavolo, infatti, ha bisogno di un apporto superiore dai parti dei suoi elementi offensivi dotati di un piede educato.

È, infatti, a Jesús Suso, Hakan Çalhanoglu, Bonaventura e, soprattutto, Lucas Paquetá che il Milan chiede di aumentare sensibilmente il livello delle loro prestazioni: si tratta di quattro bocche da fuoco sulla carta esplosive, che potrebbero davvero rilanciare il Milan, in una stagione dove l'attacco fatica a girare (13 gol in 17 gare), rimaste però finora sostanzialmente inespresse.

Bonaventura, rientrato a pieno regime da poco, ha dato già segnali importanti contro il Napoli (che gol a 'San Siro'!) e ieri pomeriggio a Parma; Çalhanoglu, in rete contro Brescia e Lecce, ha ingranato da quando Pioli lo ha spostato venti metri più avanti, riconsegnandolo ad una posizione più simile a quella del trequartista e molto più congeniale al suo caratteristico modo di giocare. Ora, un piccolo passo in avanti è atteso da Suso e Paquetá.

Lo spagnolo, va detto, in Parma-Milan non ha giocato male, tutt'altro: dalla sua mattonella preferita, sulla fascia destra, ha provato spesso a servire in area uno spento Krzysztof Piatek e, più in generale, provato ad incidere con dribbling ubriacanti o cercando il dialogo stretto con i compagni. Paquetá, assente al 'Tardini' per un piccolo infortunio muscolare, non riesce ancora ad incidere in rossonero e rischia di diventare un grosso enigma per Pioli.

In un anno pieno con il Milan, appena un gol ed un assist per l'ex Flamengo: troppo poco per un calciatore pagato 38,4 milioni di euro e che, forse più di Suso, Bonaventura e Çalhanoglu, sarebbe in grado, sulla carta, di illuminare la scena rossonera con giocate di estrema qualità. Per ora, tende a perdersi in giochetti di prestigio fini a sé stessi e poco produttivi. A Pioli, che ha bene in testa l'obiettivo rimonta, il compito di indirizzarlo sulla strada maestra. Per il bene del brasiliano e del Milan tutto. Intanto, sul fronte mercato, si attendono notizie da Zlatan Ibrahimovic: per le ultime, continua a leggere >>>

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