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Duarte, che sorpresa! Affidabile e di personalità: cerca spazio da titolare

Daniele Triolo

Léo Duarte, schierato titolare ieri sera in Milan-Spal, ha ripagato il tecnico Stefano Pioli con una prestazione di sostanza. Sia da terzino sia da centrale

"NEWS MILAN - Non è stato un debutto assoluto, quello di ieri sera a ‘San Siro’ in occasione di Milan-Spal, per Léo Duarte, classe 1996, difensore brasiliano prelevato in estate dal Flamengo a titolo definitivo per 11 milioni di euro.

"Il numero 43 rossonero, infatti, aveva fatto il suo esordio assoluto con il Milan, in gare ufficiali, lo scorso 29 settembre, subentrando a Krzysztof Piatek in apertura di ripresa in Milan-Fiorentina 1-3, per ovviare all’espulsione di Mateo Musacchio.

"Logicamente, la settimana seguente, 5 ottobre, Duarte aveva debuttato da titolare in rossonero in Genoa-Milan 1-2, nell’ultima gara di Marco Giampaolo sulla panchina del Diavolo. Il difensore brasiliano, nonostante la giovane età, viene descritto come un grande professionista: si allena con impegno, cerca di imparare, aspetta il suo momento non mollando mai mentalmente.

"Ed in campo, ieri sera, alla prima assoluta dal 1’ con il nuovo tecnico Stefano Pioli, Duarte ha dimostrato tutto questo. L’allenatore emiliano, scontento delle recenti prestazioni fornite da Andrea Conti e Davide Calabria, ha lanciato Duarte nell’insolito ruolo di terzino destro. Un laterale, però, atipico, giacché, in fase di impostazione del gioco, la difesa del Milan diventa a 3 e il brasiliano, quindi, passava a disimpegnarsi nella sua posizione abituale.

"Bene, molto bene Duarte finché ha giocato largo a destra. Dalla sua parte, infatti, il polacco Arkadiusz Reca, solitamente tra gli elementi più attivi della Spal, l’ha vista poco: gli è riuscita soltanto una penetrazione in area di rigore, per altro ben arginata da Duarte. Successivamente, dall’inizio della ripresa, Duarte ha ripreso la posizione a lui più congeniale, quella di centrale, visto l’ingresso in campo di Calabria al posto dell’infortunato Musacchio.

"Anche lì, Duarte ha fornito un apporto concreto, di sostanza, alla difesa del Milan. Il Diavolo, particolare da sottolineare, non ha preso gol dagli estensi: evento che non si verificava dal 15 settembre scorso, Verona-Milan 0-1 allo stadio ‘Bentegodi’. Demerito di una Spal poco incisiva, certamente, ma anche di una ritrovata solidità difensiva alla quale il brasiliano ha contribuito attivamente.

"Ciò che ha sorpreso, nella prestazione di Duarte, è stata la sensazione di affidabilità che ha dato al reparto, sebbene abbia giocato davvero poco (212’) in questo campionato, la capacità di disimpegnarsi in coppia con il capitano, Alessio Romagnoli, come se ci giocasse da sempre e con continuità e, soprattutto, la personalità dimostrata in varie fasi del gioco. Ha preso un’ammonizione evitabile, ma è stato sempre ‘sul pezzo’, concentrato, richiamando i compagni a rispettare le consegne.

"Una prestazione di buon livello, caratterizzata dalla solidità fisica e mentale, che sicuramente avrà fatto sorridere Pioli. Nell’attesa del pieno recupero dello sfortunato Mattia Caldara, in fase di rientro dopo più di un anno tormentato, il Diavolo adesso sa di poter contare, ciecamente, su un difensore vecchio stile come Duarte, magari tecnicamente non eccelso ma garanzia sul terreno di gioco. E non è detto che Pioli, nelle prossime gare, possa riproporlo dall’inizio.

"Il Milan, infatti, è atteso da un ciclo di gare terribili contro Lazio, Juventus (all’Allianz Stadium) e Napoli, dopo la sosta del campionato. Ed una difesa più arcigna e bloccata, forse, potrebbe consentire ai rossoneri di avere più certezze per potersi esprimere liberamente in fase d’attacco. Duarte, quindi, potrebbe rivelarsi, un po’ a sorpresa, una delle carte vincenti del nuovo Milan di Pioli. Oggi, intanto, ha parlato Lucas Paquetá, ex compagno di Duarte al Flamengo: per le sue dichiarazioni, continua a leggere >>>

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