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Pioli: “Tre anni incredibili. Maldini e Massara importanti per la squadra”

Enrico Ianuario

Stefano Pioli, allenatore rossonero, ha rilasciato delle dichiarazioni in merito ai suoi tre anni trascorsi sulla panchina del Milan

Intervistato dalla Lega Serie A, Stefano Pioli ha rilasciato delle dichiarazioni in merito alla sua avventura sulla panchina del Milan. Queste le parole rilasciate dall'allenatore rossonero.

Su un bilancio di questi tre anni al Milan: "Si, il 9 ottobre ho festeggiato i miei primi tre anni al Milan, tre anni pieni di emozioni, di lavoro, di  collaborazione in un grande club. Tre anni in cui è stato fatto un percorso incredibile insieme ai miei giocatori, sempre in evoluzione. Continuiamo ad avere idee e mentalità per migliorare e crescere".

Se tre anni fa si aspettava di vincere lo scudetto: "Sono sempre stato molto fiducioso e positivo, il club mi ha messo a disposizione un organico con  un elevatissimo potenziale e tanto talento. Quando abbini a queste caratteristiche anche la disponibilità, la voglia di crescere e di migliorare, puoi puntare veramente in alto. Siamo il Milan, era giusto cercare di tornare a vincere qualcosa ed esserci riusciti lo scorso anno ci ha dato grande soddisfazione".

Se è cambiato qualcosa a livello psicologico: "La vittoria dello Scudetto per un gruppo così giovane è stata importante. Ci ha dato più  consapevolezza nelle nostre qualità e nel nostro modo di giocare e stare in campo. E poi siamo  diventati un obiettivo per i nostri avversari, tutti giocano per batterci, per questo dobbiamo  continuare a pensare di alzare il nostro livello, se vogliamo competere per vincere ancora".

Sulle prime nove giornate di campionato: "Il bilancio in campionato sarebbe stato molto positivo se non avessimo perso contro il Napoli perché credo che, per come la squadra ha giocato, meritassimo altro. Sappiamo che dobbiamo  continuare così e che possiamo fare meglio. Al nostro livello, in particolare, la cura del dettaglio  può fare la differenza, come abbiamo visto e pagato sulla nostra pelle. Abbiamo subito qualche gol  di troppo nonostante avessimo concesso poco agli avversari. Dobbiamo e possiamo fare ancora di più, ci prepariamo per affrontare al meglio questo troncone di campionato che sarà molto  particolare".

Sulla difesa a tre: "L'avevo fatta con altre squadre e l'abbiamo già fatta qui in passato. Anche quest'anno in corso  d'opera in qualche occasione abbiamo giocato a tre, ma credo che in generale non cambi molto  giocare a tre o a quattro dietro, non fa giocare meglio o peggio. E' questione di concetti e di  principi, e noi quelli li abbiamo. Se ci saranno opportunità e occasioni riproveremo anche questa  situazione..."

Su cosa farà il Milan durante il Mondiale: "E' un campionato anomalo per via delle date, non si è mai giocato così tanto ad agosto, settembre e  ottobre. Ora stiamo pensando a cosa faremo in questo periodo e poi anche a come gestire la sosta  lunga, soprattutto per chi non andrà ai mondiali: abbiamo già un programma per chi rimarrà a  Milano, ma le incognite maggiori riguarderanno i nostri giocatori che andranno in Qatar. In quel  caso bisognerà fare dei programmi individuali, in base a quando torneranno e a come torneranno. Bisognerà capire quando farli riposare e quando farli giocare. Questa sarà la situazione più delicata  e importante da gestire".

Sui nuovi arrivati: "I nuovi si stanno inserendo molto bene, sono tutti ragazzi di talento, giovani e con grande  potenziale. Certo, entrano in un gruppo e in un organico molto competitivo anche a livello  numerico, ma hanno le qualità per essere importanti per noi. Sono molto soddisfatto anche dei  vecchi, ho detto a tutti che li ho trovati meglio dell'anno scorso, più forti, più convinti, più attenti e  più professionali. Quando alleni un gruppo così e puoi solo puntare al massimo!"

Su come motiva la sua squadra: "Credo che il compito di un allenatore sia quello di stimolare e motivare i giocatori usando i mezzi  più adatti. Conosco bene il gruppo e le sensazioni dei miei ragazzi, conosco le partite e le situazioni  che andiamo ad affrontare e quindi cerco di intuire il loro umore e spirito per cercare di portarli al  massimo della concentrazione".

Sull'allenamento mentale: "E' importantissimo allenare anche la mente: qualche anno fa mi sono allenato con un mental coach ed è stata un'esperienza che mi è servita tanto e mi ha dato tante nozioni in più che prima non  avevo. Credo che molti giocatori utilizzino anche questo strumento. In generale tutto quello che  serve per rendere al massimo e sfruttare il potenziale va utilizzato, perché abbiamo davanti una carriera relativamente breve e dobbiamo sfruttarla nel miglior modo possibile".

Su quanto è importante il gruppo: "Il nostro sport è di collettivo, bisogna coinvolgere tutti e fare in modo che tutti diano tutto quello che hanno per il bene della squadra, anche togliendosi qualcosa a livello individuale. Il gruppo è fondamentale, va messo al centro, deve venire prima di tutto".

Sul rapporto con Maldini e Massara: "La fortuna di un allenatore è trovare dirigenti competenti che ti sostengono e con cui puoi avere un confronto. Maldini e Massara sono una coppia perfetta e mi sto trovando benissimo con loro. Il fatto di lavorare insieme da tre anni ci ha permesso di conoscerci e di rapportarci meglio. La loro presenza è molto importante sia per me che per la squadra".

Sulla partita di Verona: "La trasferta di Verona è sempre difficile da preparare perché ogni volta affrontiamo una squadra molto fisica, intensa e difficile da superare che davanti al suo pubblico si esalta. Abbiamo le nostre carte da giocare e tanta qualità da mettere in campo, dovremo preparare molto bene ogni dettaglio perché conosciamo le difficoltà incontreremo".

Sull'ultimo Verona-Milan: "Nell'ultimo periodo del campionato scorso ci è capitato tante volte di giocare dopo l'Inter e quindi sapevamo di avere un solo risultato a disposizione per poter pensare di vincere lo scudetto. Credo che soprattutto in quei momenti la squadra abbia meritato di vincere, dimostrando di essere forte dal punto di vista mentale. Chiaro che andare sotto a Verona ci ha complicato parecchio le cose, ma i ragazzi hanno sempre creduto nelle loro qualità e nel nostro modo di stare in campo. Abbiamo avuto la capacità, la voglia, la caparbietà e la determinazione per rimontare una situazione  difficilissima dal punto di vista psicologico e non solo".

Su Bob Sinclair che passa 'Pioli is on fire': "Mi dispiace!! (risata) Ci sta, posso capirlo! E' una cosa un po' strana ed emozionante che non può che far piacere, anche perché è nata spontaneamente dai nostri tifosi quando ancora non avevamo vinto, quindi è ancora più bello ed emozionante".

Su quali dei suoi giocatori consiglierebbe al fantacalcio: "Difficile dare questi consigli! In realtà non conosco molto le regole, ma mi tengo stretti tutti i miei, li conosco bene e non li cambierei con nessun'altro! Milan, contro il Verona torna Maignan? Parlano Sacchi e Ambrosini.

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