la storia

Le maglie del Milan – Stagione 1993/94: gli Invincibili di Capello

Redazione

Dagli Immortali agli Imbattibili, da Sacchi a Cappello, dagli olandesi agli slavi. Una squadra più difensiva, capace però di vincere 3 campionati consecutivi. Tre finali di Coppa Campioni giocate dal 1993 al 1995, una vinta: quella notte di...

MAGLIE MILAN - Dopo aver conquistato lo scudetto numero 13 e aver perso la finale di Coppa Campioni contro l'Olympique Marsiglia la rosa a disposizione di Fabio Capello subisce degli importanti mutamenti. Gullit e Rijkaard vengono ceduti, Marco Van Basten è alle prese con un infortunio che lo terrà fuori per tutta la stagione, eppure i giocatori del Milan rendono ancora onore al soprannome di Imbattibili.

Si passa dall'era degli olandesi a quella degli slavi: dai gol di Van Basten a quelli di Provvidenza Massaro, dalle invenzioni di Gullit a quelle di Savićević  e Boban. La certezza è sicuramente la difesa: Capitan Baresi guida la linea difensiva che compone insieme a Billy Costacurta, Paolo Maldini e Tassotti. Quest'ultimo alternato al neo-acquisto Christian Panucci.

La Maglia AC Milan 1993/94 presenta come sponsor il marchio di prodotti dolciari Motta, tra le righe rossonere verticali di uguale dimensione le forme geometriche impreziosiscono il design della divisa. Nonostante nei primi anni 90 i numeri rispecchino ancora le posizioni in campo e varino in base alla formazione, il numero 6 è praticamente sempre sulle spalle dell’immortale Baresi, il 3 è dell’erede Maldini, la 10 del genio Savićević, mentre Zorro Boban veste di norma la 8 e prende in prestito la 9 da Massaro di tanto in tanto.

1994 - MASSARO E QUEL GOL NEL DERBY CHE STESE L'INTER

Il Milan si qualifica per la fase a gironi eliminando l’Arau nei sedicesimi e il Copenaghen agli ottavi di finale. Le vittorie casalinghe contro Porto e Werder Brema e i 4 pareggi consentono ai rossoneri di qualificarsi come primi del girone A,  andando a incontrare il Monaco in semifinale. La sfida con il Barcellona di Johan Cruyff è solamente rimandata alla finale di Atene. In abito bianco, come impone la tradizione delle vittorie milaniste, i meneghini danno una lezione di calcio alla squadra blaugrana: Massaro segna i primi due goal, Savićević e Desailly mettono rispettivamente il terzo e quarto sigillo. Tassotti, capitano della notte dato la squalifica di Baresi, alza al cielo la quinta Coppa dei Campioni della storia milanista.

Luca Rapetti