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TBT, 30 maggio 1993: ultima gara di Rijkaard con il Milan

Redazione

il 30 maggio 1993 Frankie Rijkaard ha giocato contro il Brescia l'ultima partita con la maglia rossonera. Ecco il racconto della giornata
01:11 min

ULTIME MILAN - (fonte: acmilan.com).

CIAO FRANKIE

Oggi per l'addio di un gigante del centrocampo come lui si scomoderebbero ore e ore di trasmissioni, si consumerebbero molte tastiere web e social. All'epoca, invece, 26 anni fa, girò qualche indiscrezione poche settimane prima e poi, improvvisamente, si passò subito ai saluti. A Rijkaard stava molto a cuore la Finale di Coppa dei Campioni, ma contro il Marsiglia andò male e fu proprio lui a sfiorare quella palla che invece Basile Boli mise alle spalle di Sebastiano Rossi a Monaco di Baviera. Francesi campioni d'Europa e rossoneri a ripetizione. Dorata, ma pur sempre ripetizione... di scudetti naturalmente. Il secondo consecutivo quello festeggiato il 30 maggio 1993 contro il Brescia, il 13° della storia rossonera. Al termine della gara, chinando semplicemente il capo, commosso ed emozionato ma non piangente, Franklin Edmundo salutava quelli che erano stati i suoi tifosi. Prima come difensore centrale e poi come raffinatissima e sostanziosa fonte di gioco, dopo cinque anni da Professore, da Gren in salsa oranje, Rijkaard se ne andava in punta di piedi, così come, in punta di piedi, era arrivato.

I DUE DELL'AJAX

Di recente Arrigo Sacchi ha ricordato bene il particolare: "Silvio Berlusconi non lo voleva e invece lui fu un giocatore grandioso. I tifosi dello Sporting Lisbona avevano sfondato la porta e picchiato i dirigenti. Adriano Galliani e Ariedo Braida dovettero nascondere il contratto...". Il presidente voleva Claudio Borghi, il funambolo dell'Argentinos Juniors. Mentre Arrigo voleva quel metronomo di gran classe che aveva il calcio tutto scritto nella sua intelligenza. Rijkaard avrebbe poi fatto parte dell'era degli Olandesi, dei tre Olandesi. Lui era l'ironico dei tre. Van Basten era lo sferzante, Gullit il festaiolo. Ma fra i tre olandesi, c'era una sottile, sfumata, differenziazione. Marco e Frankie erano quelli dell'Ajax, mentre Ruud aveva giocato nel Feyenoord e nel PSV Eindhoven, proprio le due grandi rivali del club di Amsterdam: tra Ajax e Feyenoord si gioca il Klassieker, il Derby d'Olanda; tra Ajax e PSV invece il Derby de Topper. Il filo che li lega ancora oggi è Barcellona: Frank ha allenato dal 2003 al 2008 al Camp Nou; a Barcellona ha giocato Johann Cruyff, il mentore di Van Basten; a Barcellona, nel corso di una edizione del Trofeo Gamper, Silvio Berlusconi si innamorò calcisticamente di Gullit.

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