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Romagnoli: “Mihajlović mi ha insegnato più di tutti. Porto la fascia del Milan con gioia”

Daniele Triolo

Alessio Romagnoli, difensore e capitano del Milan, è stato intervistato dalla rivista 'Undici': ecco qualche significativo estratto delle sue dichiarazioni

Alessio Romagnoli, difensore e capitano del Milan, è stato intervistato dalla rivista "Undici". Ecco un estratto delle sue dichiarazioni, riportate da 'gazzetta.it': 

Sulla fascia di capitano del Milan: "Me l'hanno detto quando Leonardo Bonucci è andato via. Pochi giorni dopo. Viene il mister e mi dice: te la senti? La risposta è stata ovvia. Ma le responsabilità sono solo a livello mediatico, mentre a livello di gruppo e in campo fai quello che hai sempre fatto. La fascia non si può rifiutare. Si deve accettare con gioia, non con paura. Il Milan è sempre il Milan, è sempre un'emozione, sempre un onore".

Sul tecnico e i compagni da cui ha imparato di più: "Siniša Mihajlović è quello che mi ha insegnato più di tutti". Tra i compagni invece Bonucci e Giorgio Chiellini, ma penso che ti insegnino di più gli allenatori che i compagni".

Sul suo modo di giocare: "Io sono uno a cui piace molto giocare la palla. È normale correre dei rischi".

Sui difensori in Italia: "La tradizione italiana di centrali d'élite è una garanzia. "Penso che la scuola italiana sia ancora la migliore del mondo. Quelli passati lo sono stati, quelli presenti lo sono, con Chiellini, Andrea Barzagli, e Bonucci, e spero lo saremo anche noi futuri".

Sul ruolo di difensore: "Per fare il difensore bisogna essere più maturi che per fare gli attaccanti, perché devi pensare prima di loro, li devi capire. Quando attacchi puoi permetterti di sbagliare, di essere più spensierato. Quando difendi devi essere concentrato, capire in anticipo quello che vogliono fare gli attaccanti, anzi ancora prima, dove potrebbe arrivare la palla. È un lavoro soprattutto di testa. L'atteggiamento del difensore è molto attivo. Devi cercare di metterti in una posizione che a lui, l'attaccante, sembra favorevole, ma che invece è favorevole per te. Il più delle volte siamo noi a indirizzare l'attaccante su dove andare, non viceversa".

Sulla sua vita a Milano: "Mi piace l'educazione e il modo di porsi delle persone milanesi. Sono molto discrete, a Milano puoi andare in giro senza che ti chiedano chissà quante foto. Si sa che la gente del Nord è diversa da noi, e io la vedo come una cosa positiva. Quando vado in giro mi piace essere soltanto un ragazzo di 23 anni che va in giro...".

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