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Gazzetta – Milan, frenata di Yonghong Li nell’affare con Commisso

Daniele Triolo

Yonghong Li, proprietario e Presidente del Milan, ha cambiato nuovamente le carte in tavola: ora Rocco Commisso vuole il 'sì' in 24 ore o salta tutto
01:13 min

Ad un passo dalla fumata bianca per la , il proprietario e Presidente del club rossonero, Yonghong Li, ha nuovamente cambiato le carte in tavola e messo a serio rischio la trattativa con Rocco Commisso, magnate italo-americano intenzionato a rilevare la maggioranza della società rossonera dall'imprenditore cinese.

Per metà giornata, ha sottolineato l'edizione odierna de 'La Gazzetta dello Sport', è sembrato filare tutto per il verso giusto: Yonghong Li sembrava aver capito di avere tra le mani la miglior offerta possibile e, in mattinata, era partita una telefonata da Milano verso gli uffici della Mediacom, negli USA, per spiegare come, nonostante qualche dettaglio da limare, ci fosse la convinzione di dare seguito alla proposta presentata da Commisso alla proprietà cinese.

Una proposta che, nello specifico, avrebbe visto Commisso restituire immediatamente ad Elliott i 32 milioni anticipati a Yonghong Li per completare l'aumento di capitale richiesto dal Consiglio d'Amministrazione del Milan. L'imprenditore originario della Calabria, dunque, avrebbe acquisito l'intero pacchetto azionario del Milan, senza alcuna scalata, entrata in sordina, o iniziali quote di minoranza. Un progetto, questo, che si scontrava con quello originario di Yonghong Li, il quale, al contrario, vorrebbe un socio di minoranza che immetta, ora, liquidità fresca nel Milan per poi crescere, in termini di azioni, con il tempo all'interno del club.

Ad un certo punto, poi, ha sottolineato la 'rosea', in un accordo che prevedeva come Commisso avrebbe rilevato la maggioranza del Milan, permettendo, però, a Yonghong Li di restare all'interno del club con una quota non superiore al 20%: così facendo, l'imprenditore cinese, pur non avendo più, a quel punto, alcun potere decisionale, avrebbe avuto modo di rientrare, nel tempo, delle perdite che ha subito nell'operazione Milan in questi 14 mesi. Yonghong Li, però, avrebbe poi alzato la propria richiesta, , ed indispettendo, non poco Commisso che ora vuole il 'sì' in 24 ore o altrimenti salta il banco.

Anche perché Yonghong Li, in questo periodo, non avrebbe mai smesso di giocare su due tavoli e la cosa, di certo, non può aver fatto piacere alla controparte: 'La Gazzetta dello Sport' ha spiegato come il proprietario del Milan, attraverso l'advisor Morgan Stanley, abbia cercato di capire se l'offerta che è intenzionata a presentare la famiglia Ricketts sia migliorabile, magari anche grazie all'ingresso di altri soci. Per Commisso, che aveva fatto trapelare la volontà di non partecipare ad alcuna asta, un ulteriore motivo di disappunto, che si è aggiunto alla recidività di Yonghong Li nel far bloccare un affare che sembrava in dirittura d'arrivo già settimane fa.

La trattativa, dunque, è al momento bloccata. Da un lato, infatti, Commisso, a questo punto, attende la sentenza UEFA, che dovrebbe arrivare in giornata da Nyon: un Milan fuori dall'Europa, logicamente, gli verrebbe a costare di meno. Yonghong Li, per scongiurare l'entrata in scena del fondo americano, vorrebbe con questa mossa guadagnare tempo e cercare offerte a lui migliori. Il rischio, però, è che non arrivino. Unica, potenziale via per Yonghong Li sarebbe perfezionare la cessione del Milan ad un compratore a lui congeniale prima della sentenza definitiva del TAS sul Milan, evitando, così, un'eventuale deprezzamento. Da New York, nel frattempo, sono giunte cattive nuove dalla notte:

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