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Gattuso: “E’ un sogno allenare il Milan. E’ una macchina perfetta”

Salvatore Cantone

Gennaro Gattuso, allenatore del Milan, ha rilasciato un'intervista al sito ufficiale del club rossonero. Ecco tutte le sue dichiarazioni
01:02 min

Gennaro Gattuso, allenatore del Milan, ha rilasciato un'interessante intervista al sito ufficiale del club rossonero: "Allenare? Con buona pace di mia moglie... le avevo promesso che ci saremmo rilassati un po' una volta smesso di giocare".

Al mattino ti guardi allo specchio e cosa vedi...

"Non mi guardo, ho paura (ride, ndr). Al di là delle battute, vedo una faccia diversa, con qualche chilo e svariati capelli bianchi in più".

Sei soddisfatto di te stesso e dei traguardi che hai raggiunto nella vita?

"Mi sento un uomo felice. Ho una bellissima famiglia e faccio un lavoro che mi piace e mi diverte, per la squadra che ho sempre tifato: è un sogno".

È più difficile avere a che fare con i tuoi figli o con i ragazzi della rosa? Noti delle analogie nel modo in cui ti approcci a loro?

"Penso che ogni ragazzo abbia il suo carattere. Ci sono giocatori che vanno trattati con più fermezza e autorità. Ad altri invece bisogna far sentire quotidianamente affetto e sostegno. I giocatori sono esattamente come figli, bisogna gestirli allo stesso modo".

Tornando al Milan, secondo te qual è stato il momento di svolta della stagione?

"Il Derby di Coppa Italia vinto con l'Inter è stato indubbiamente decisivo, ci ha dato freschezza mentale, tranquillità e nuove energie nervose. Il più grande rammarico è non aver vinto la trasferta di Campionato con la Juventus: vincere a Torino avrebbe riacceso la stagione".

Quest'anno si è discusso tanto di Var, qual è il tuo pensiero al riguardo?

"Secondo me è stata un'innovazione fondamentale. Anche se si può ancora migliorare, si tratta di una tecnologia incredibile, che mette da parte tutti i dubbi".

Nella tua carriera da allenatore prima sulle panchine di Sion e del Palermo, passando poi per OFI Creta e Pisa, hai attraversato momenti difficili. Cosa hai imparato da queste esperienze?

"Penso che siano proprio le difficoltà a farci crescere e maturare. Non sono masochista, ma mi piace lavorare sotto pressione e nelle difficoltà: sono tutte esperienze che mi porto nel mio bagaglio tecnico. Devo dire che di difficoltà al Milan ce ne sono ben poche, è una grandissima struttura, una macchina perfetta".

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