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Boateng contro il razzismo: “Sono arrabbiato e triste per Matuidi”

Michele Neri

Kevin Prince Boateng è tornato sul tema del razzismo dopo le vicende di Blaise Matuidi e di H&M. Quando era al Milan abbandonò un'amichevole per gli ululati

Uno dietro l'altro sono accaduti due fatti di razzismo: gli ululati rivolti a Blaise Matuidi a Cagliari e la pubblicità di H&M (un bambino afro-americano con la felpa con scritto "la scimmia più cool della giungla"). Tutta la popolazione vip di colore ha espresso la propria solidarietà nei confronti del giocatore della Juventus e del bambino comparso nello spot della ditta di abbigliamento.

Tra questi si è espresso pure Kevin-Prince Boateng, da sempre uno della prima linea in questa battaglia alla discriminazione. Nel 2013 lasciò il campo anzitempo per gli insulti ricevuti dai tifosi della Pro Patria e da quel momento ha portato avanti il suo conflitto per far sì che avvenimenti di questo genere non accadano più. Non tanti mesi fa aveva proposto il Daspo per i tifosi che si macchiassero di razzismo, oggi ha raccontato i suoi sentimenti dopo i due casi più recenti: "Tremavo dalla rabbia quando ho visto quella pubblicità. Sono arrabbiato e triste che capitino cose del genere. Che un'azienda così importante faccia, seppur involontariamente, un simile errore è molto triste. E che nessuno mi dica che non ha a che fare con il razzismo. Mi fa male, sono stato chiamato "scimmia" fin troppe volte. Le scuse non bastano. Un errore del genere non deve capitare".

Su Blaise Matuidi, Boateng ha affermato: "Soffro per Blaise. È stato insultato per il colore della pelle. Pensate come ci si possa sentire. Quel che è triste è che al massimo, per casi come questo, vengono inflitte multe di 20.000 euro alle società. È ridicolo. Soffro con lui, ho chiesto il suo numero per poterlo chiamare. Dobbiamo fare fronte comune e andare contro queste cose. Siamo tutti sulla stessa barca".

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