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SALVINI sul DERBY: “Non amo BALOTELLI; vincono loro”

Daniele Triolo

Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, intervistato da 'La Gazzetta dello Sport': “Berlusconi amareggiato, ha messo 100 milioni nel Milan ...”

Questa mattina, su 'La Gazzetta dello Sport', è stata pubblicata un'intervista a Matteo Salvini, segretario della Lega Nord e noto tifoso rossonero. Argomento di discussione, naturalmente, in programma questa sera, a 'San Siro', alle ore 20.45.

“Se oggi vincessimo, o perlomeno non lo perdessimo, giocando male sarei felice”, ha esordito Salvini, memore dello 0-1 incassato dal Milan nella stracittadina d'andata, al termine di una partita comunque ben giocata dai ragazzi di Sinisa Mihajlovic. Salvini, che vede comunque l'Inter favorita per stasera (“E' avanti in classifica”), ha 'bocciato' Mario Balotelli, dichiarando apertamente di non aver mai avuto una passione per lui, e confermato il suo pollice verso anche nei confronti dell'operato, , dell'amministratore delegato all'area sportiva rossonera, Adriano Galliani: “La riconoscenza e la memoria sono doti importanti – ha spiegato Salvini -, ma negli ultimi tempi non ne azzecchiamo una. In difesa sono cresciuto con Maldini, Baresi e Filippo Galli (che stimo). Romagnoli? E' una speranza. Stavolta Berlusconi ci ha messo 100 milioni, ma va male uguale ...”. Un Berlusconi, secondo Salvini, “amareggiato, perché ci mette soldi, passione, anima. Ma in una società devi avere un capo, non due”.

Salvini ha anche affermato come, invece di Bee Taechaubol, gradirebbe vedere un investitore italiano nel Milan che verrà, e come il suo interista più 'odiato' di sempre sia Nicola Berti, al quale, in Curva, “urlava di tutto”. Giuseppe Bergomi e Walter Zenga, invece, non sono mai finiti nella sua 'lista nera'. Infine, alla domanda rivoltagli dal collega della 'rosea' Francesco Velluzzi, vale a dire 'Come non si prendono in giro i tifosi e gli elettori?', Salvini ha fornito la sua chiave di lettura della situazione: “Dicendo la verità. Senza dire che la squadra è da Scudetto. Il problema al Milan non è in panchina, con Seedorf e Inzaghi era uguale. Deriva da incertezze di altri”.