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Paolo Berlusconi: “Siamo tranquilli, abbiamo venduto al governo cinese”

Edoardo Lavezzari

Paolo Berlusconi, vice presidente del Milan e fratello di Silvio, ha commentato così decisione di cedere il alla cordata cinese

Intervenuto in diretta a Tele Lombardia, Paolo Berlusconi ha parlato del delicato momento del Milan e soprattutto della cessione della società alla cordata cinese, ecco i passaggi più importanti del suo intervento: "Questo non è un momentaccio. Quando mio fratello ha deciso di vendere il Milan perchè ha capito che era arrivato il momento giusto. Ha impostato la trattativa di cessione chiedendo un investimento a favore della società che è stato computato nella riduzione del prezzo di vendita: questo è stato l’ultimo regalo che mio fratello ha fatto ai tifosi milanisti. Sappiamo che le date in cui si sono chiuse le trattative non hanno permesso al Milan di muoversi in fase di mercato".

Il calcio italiano: "I miei amici interisti e juventini dicono che avrebbero messo la firma per vivere quello che abbiamo vissuto noi. Ora bisogna avere pazienza, i dollari e i soldi dei russi hanno cambiato il calcio e la Juventus in Italia domina. Le altre squadre non dico siano comprimarie ma, per essere oggettivi, sappiamo che per qualche tempo dobbiamo soffrire".

La decisione di vendere e le difficoltà del Milan: "Nel calcio di oggi la Champions è il serbatoio di introiti maggiore. Mancando questi introiti diventa tutto molto difficile. L’anno scorso abbiamo investito con giovani e un bel centravanti ma le cose non sono andate bene e anche arbitri, sfortune e altri fattori determinano i risultati. Non mi piace vedere squadre come l’Udinese ieri che non aveva italiani in campo, noi questo l’abbiamo sempre garantito".

Rimpianto Pjaca: "Gli acquirenti non hanno acconsentito a spendere e Fininvest, che aveva già speso tanti soldi, neppure: non c’era l’intenzione di spendere senza un ritorno. Mi spiace da questo punto di vista non aver avuto la possibilità di investire su Pjaca. Per me è il nuovo Shevchenko, Allegri lo valuta un grande giocatore ma lo tiene in panchina. Tutto andava programmato con la nuova cordata e anche sul capitolo sponsorizzazioni non abbiamo potuto fare nulla. Per questo anche il mercato ne ha risentito".

La cordata cinese: "Quando si ha a che fare con investitori stranieri c'è sempre un po' di mistero, ma in questo caso ci sono anche fondi statali. La Cina sta spingendo molto sul calcio, il presidente cinese ha intenzione di investire nello sport per dare ai ragazzi cinesi questa nuova possibilità verso una democrazia più aperta e vorrebbero portare anche i Mondiali in Cina. Per questo vogliono aumentare il culto del calcio e le loro ambizioni sono alte. La nostra tranquillità deriva da questo: non c’è un personaggio, ma il governo si fa portavoce di questi valori".

La nuova società: "Non esiste una proprietà che ha cambia gestione con personaggi imposti dall'interno da chi ha venduto. Silvio rimarrà come presidente onorario. Spero che i nuovi proprietari continuino su questa strada".

L'Inter: "Hanno fatto mercato al contrario nostro eppure hanno solo un punto in più".

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