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MILAN, che occasione persa. Altro che big, i rossoneri nel limbo

Edoardo Lavezzari

Il Milan sembrava uscito dalla crisi, ma la partita di Empoli è stato un netto passo indietro sul piano del gioco, ma anche da quello caratteriale

Che l'Empoli fosse un avversario ostico non era certo una sorpresa, bastava guardare la classifica per accorgersi del valore della formazione toscana. Pareggiare al "Castellani" quindi, si poteva, anche se una vittoria avrebbe fatto decisamente ai rossoneri di Sinisa Mihajlovic, soprattutto a pochi giorni dal derby. Il "day after", però, in casa Milan è durissimo da affrontare non tanto e non solo per il risultato, ma per come è maturato. Il Milan, dopo l'ottima vittoria interna contro la Fiorentina, sembrava avviato a un periodo roseo, invece non solo ha fatto un pesante passo indietro da un punto di vista del risultato, ma anche messo in mostra tutti i limiti caratteriali e tecnici che ne hanno minato la stagione fin qui.

La squadra di Sinisa Mihajlovic ha avuto il merito di passare in vantaggio due volte (la seconda delle quali anche grazie ad un pizzico di fortuna), una per tempo e può recriminare per un rigore, netto, non assegnatole, ma deve fare mea culpa per una gestione della partita a tratti inaccettabile. Contro una squadra ben organizzata e con giocatori di qualità, ma priva di fenomeni o individualità straripanti (eccezion fatta, forse, per Saponara) i rossoneri si sono schiacciati nella propria metà campo lasciando sempre il pallino del gioco agli avversari. Un atteggiamento fin troppo passivo e in palese contrasto con quello tenuto la settimana precedente a San Siro contro la Fiorentina, aggredita spesso e volentieri nel sua di metà campo, quando provava a impostare l'azione. Il tutto senza dimenticare le difficoltà del centrocampo nell'innescare gli attaccanti rossoneri e la prova a dir poco timida dei terzini.

Nel finale poi, quando dai rossoneri ci si sarebbe aspettato uno sforzo in più per trovare tre punti pesantissimi, il Milan è sembrato stanco e a tratti indolente, non è un caso che sia sembrato più vicino l'Empoli a terzo gol e non i rossoneri. Sinisa Mihajlovic, dal canto suo, ha sbagliato i cambi: Balotelli e Boateng non sono sembrati ancora pronti, in particolare l'attaccante numero 45, ma soprattutto non è riuscito a dare quella carica a cui spesso fa riferimento in conferenza stampa. Il risultato? Il Milan torna a casa con un pareggio e tanti, troppi, dubbi sul presente e sul futuro, ma con una certezza: questa squadra non in grado di lottare per i primi posti della classifica.