Olivier Giroud, ex Milan, sarà tra i protagonisti del prossimo Mondiale per Club che prenderà il via negli Stati Uniti. Il suo Los Angeles FC farà il suo esordio lunedì 16 , affrontando proprio il Chelsea, una delle ex squadre. Durante la classica conferenza stampa che precede l'attesa gara, l'attaccante francese ha svelato un interessante retroscena legato alla scelta del suo numero di maglia al Milan e al rapporto con la storica "numero 9" rossonera. Ecco, di seguito, le sue parole:


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Giroud svela il retroscena della 9: “Maldini mi avvisò, ma ho sfatato la maledizione”
Giroud: "La 9? Maldini mi mise in guardia, ma ho dimostrato che non c'è maledizione"
—"Quando ho firmato per il Milan, Paolo Maldini mi ha detto durante la prima videochiamata su Zoom: ‘Sei sicuro del numero 9? È un po’ maledetto… Ho detto che non è il numero che ho sulla schiena a farmi diventare bravo e segnare gol. No, voglio il nove. E poi gli ho dimostrato che non c’era nessuna maledizione, che stavo andando bene”.
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“Non è una questione di numero nove, è una questione di posizione in campo, ed essere un attaccante è molto, molto impegnativo. Puoi essere sotto i riflettori quando le cose vanno davvero bene, ma sei il primo in prima linea anche quando non segni gol”.
“Bisogna dimostrare carattere e forza mentale. Bisogna essere forti mentalmente, anche nei momenti difficili bisogna avere fiducia in se stessi e continuare a lavorare sodo. C’è molta pressione quando giochi da attaccante, ma per me è il massimo nel calcio. Ci sono alti e bassi, bisogna essere pronti.”
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