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LIVE Milan – Serie A, Milan-Inter: la conferenza stampa di Gattuso

Daniele Triolo

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Termina qui la conferenza stampa di Gattuso.

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Sul mandare ko l'Inter: "Se abbiamo voglia? Secondo voi? Tantissimo. E' un incontro di calcio, la rabbia va quantificata. Ci vogliono testa e lucidità. Domani bisogna avere tanto rispetto dell'avversario".  

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Sulle punizioni: "Da un anno e mezzo abbiamo preso pochi falli, anche se nelle ultime 3-4 partite abbiamo avuto qualche punizione dal limite. Vedo calciare i miei giocatori, alcuni calciano davvero bene. Dobbiamo essere bravi a prendere qualche punizione in più". 

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Sulle frasi di Berlusconi: "Non l'ho sentito in questi giorni. Quello che dice va rispettato, anche se faccio io le scelte". 

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Sulla possibile squalifica: "Se voglio diventare un allenatore bravo non posso permettermi di lasciare la squadra senza allenatore, è già la terza volta. Non devo discutere con i giocatori avversari, ho sbagliato. Per fortuna non ho perso la testa, non ricordo nulla di quello che ho detto. Se avessi saputo prima che quella era la tribuna stampa, non sarei venuto. Forse è scappata qualche parola di troppo, ma io le partite le vivo così". 

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Su Musacchio: "E' cresciuto molto, ma i meriti della fase difensiva vanno dati a tutti, non solo ai difensori. Musacchio non è solo forte fisicamente, sbaglia pochi palloni tecnicamente. Riesce ad imbucare sempre. Il segreto di oggi è questo". 

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Sulla stanchezza: "Non sempre si sente: guardate la Juve, contro l'Atletico ha tirato fuori cuore, grinta, senso d'appartenenza. I miei giocatori non hanno una stanchezza fisica, altrimenti non si fanno corse di 30-40 metri a raddoppiare. Ci sono giocatori a cui stiamo chiedendo qualcosa in più, ma la priorità è essere più solidi e compatti". 

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Sull'impronta di Gattuso: "Ci vuole disciplina, bisogna rispettare la società. L'allenatore conta per il 30%, poi serve un gruppo di lavoro. I ragazzi stanno migliorando giorno dopo giorno, i meriti sono loro. Una piccola percentuale è anche mia e del mio staff". 

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Se si aspettava di arrivare al derby in questa situazione: "Non dobbiamo dimenticarci le prime 7-8 partite di questo campionato. Giocavamo un calcio diverso, ma abbiamo sempre fatto fatica a portare a casa i tre punti. Abbiamo preso gol per tredici giornate di fila. Il non prendere gol, il riuscire a chiudere le partite o ribaltarle nel recupero ci ha rafforzato e ci ha dato consapevolezza". 

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Sulla classifica: "Dobbiamo riuscire ad arrivare in Champions League, la posizione non mi interessa. Il Napoli ha un buon vantaggio, è molto forte. Non dobbiamo volare troppo in alto. Ancelotti ha fatto tanto turnover in questi mesi, ha tanti giocatori. L'Europa League non sarà un problema per loro, ma ora ci concentriamo su domani. Io un sarto? Sono un sarto che ancora non finisce bene i suoi vestiti, faccio ancora qualche risvolto sbagliato (ride, ndr). Stiamo migliorando, ma ancora non sono un sarto perfetto". 

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Ancora su Piatek: "Ho fatto poco con lui. Non parlo tantissimo con lui, non ama parlare. Inizio a vedere qualche sorriso in più, mi fa piacere perchè all'inizio credevo fosse arrabbiato con me. Si cura, gli piace allenarsi. Sa cosa deve fare". 

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Sull'etichetta di favorito: "Non esiste una favorita, è una partita a sè. Bisogna controllare bene l'entusiasmo e la tensione. Bisogna arrivarci con mentalità, con la testa libera". 

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Ancora sulla situazione dell'Inter: "Noi l'abbiamo passata prima. Abbiamo patito le pene dell'inferno, non dobbiamo cascarci. Abbiamo rischiato qualche figuraccia, uscendo ai gironi di Europa League e rischiando di perdere con il Dudelange. Sono una squadra forte, non dobbiamo dimenticarci ciò che abbiamo passato". 

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Su Icardi: "E' difficile rispondere a questa domanda. Per come vedo il calcio io, anche il più forte al mondo deve avere rispetto degli altri componenti dello spogliatoio. Quando qualcuno manca di rispetto nel mio spogliatoio, divento il più cattivo al mondo. Il rispetto dei giocatori, di chi li rappresenta è fondamentale: lo spogliatoio è sacro, mi piace quando con i miei giocatori ci diciamo le cose in faccia". 

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Sul clima in spogliatoio: "Bisogna parlare il meno possibile. Quando giocavo, la sentivo da solo. Stavo in silenzio, con professionalità. Da allenatore sono uguale. Si sente che c'è un aria diversa, c'è più nervosismo. Non servono urla, c'è già abbastanza tensione". 

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Se è una rivincita personale: "Sinceramente no, dobbiamo continuare a credere nel nostro obiettivo, facendo crescere i nostri giocatori e puntando alla Champions League. Il calcio è bello per questo: anche Allegri era in discussione dopo Madrid, fa parte del nostro lavoro. Mi sento un privilegiato, dobbiamo continuare a credere in quel che facciamo". 

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Su Spalletti: "I risultati portano un allenatore ad essere in discussione. Non ho mai pensato all'esonero, abbiamo sempre seguito i programmi settimanali e continuato a lavorare". 

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Su Piatek: "La differenza deve farla la squadra, il collettivo. Pochi giocatori vincono le partite da soli, non siamo in condizione di vincere solo grazie ai singoli". 

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Sulla condizione dell'Inter: "Non sono abituato a pensare agli altri, devo pensare alla mia squadra e ciò di positivo che abbiamo noi. Parlo del mio spogliatoio e basta". 

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Su Biglia: "Domani vedrete". 

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Se è la partita più importante da quando è allenatore: "Ci giochiamo tanto, è una partita come le altre. Ciò che mi preoccupa di più sono gli strascichi nel caso in cui vada male. Possiamo fargli male e viceversa. Mi preoccupano le dieci partite dopo il derby. Se vinciamo, a livello mentale abbiamo una spinta in più. Bisogna concentrarsi solo su questa partita. Esame di maturità? Come ha detto Calhanoglu, è una partita che può servire a tutti. Siamo un gruppo giovane, può aiutarci per proseguire il nostro percorso".  

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Sull'Inter: "Pressano molto alti, all'andata non ci hanno fatto respirare. Domani sarà una partita simile, serve coraggio. All'andata non mi era piaciuto l'atteggiamento, ci eravamo rifiutati di giocare. Domani voglio vedere la testa libera". 

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Si inizia: "Ogni derby ha una storia a sè, non dobbiamo pensare a quello di quattro mesi fa. Sarà diverso. Sento dire che l'Inter è morta e che siamo favoriti. Il derby è una partita a sè, servono testa e cuore, oltre al rispetto dell'avversario. Dobbiamo prepararla bene. Voglio vedere grande intelligenza e voglia. Domani San Siro fa record di incassi, dev'essere il nostro dodicesimo uomo in campo. Dobbiamo rispettare l'Inter, ha grandi campioni, possono metterci in difficoltà". 

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"Amici di ‘PianetaMilan.it', benvenuti al ‘Milanello Sports Center’ di Carnago (VA), dove, tra poco, alle ore 13:30, Gennaro Gattuso, tecnico rossonero, presenterà i temi principali di Milan-Inter, derby della Madonnina in programma domani sera, ore 20:30, a ‘San Siro’. Segui tutte le dichiarazioni di Gattuso in diretta con noi!

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