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LIVE Milan – Raduno, le parole di Gattuso in conferenza stampa

Daniele Triolo

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Sugli obiettivi: "Vogliamo vivere la quotidianità con tranquillità. Dobbiamo iniziare a lavorare, con entusiasmo. E' facile dire che l'obiettivo è la Champions, ma se ci rifletto, è difficilissimo. Iniziamo a sbagliare il meno possibile". 

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Su Bacca: "La società gli ha dato un prezzo. Se non trova una soluzione, viene qui. Spero lo faccia con voglia e impegno. Lo prenderò in considerazione".

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Sul cambio tra Fiori e Magni: "C'è anche Gigi Ragno, che ha lavorato con Alfredo. Tutte le persone che sono arrivate al Milan, conoscono da dieci e più anni il club. Non ho tempo da perdere nel spiegare come funziona: conoscono l'ambiente, sanno come lavorare. Con Magni perdiamo un grande professionista, è stata una scelta sia mia che societaria. Abbiamo cercato un professionista come Valerio, che conosceva l'ambiente. E' arrivato anche un portiere come Reina, ma non c'è nulla contro il professionista Magni". 

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Sull'eventuale cambio di proprietà e il rapporto con Mirabelli: "Siamo una coppia che lavora dalla mattina alla sera, si guarda in faccia pane al pane, vino al vino. C'è un confronto di rispetto, non dobbiamo convincerci. Si lavora per il bene del Milan, per migliorare ciò che facciamo. Si può sbagliare, ma prima ci pensiamo, a volte ci insultiamo anche in dialetto calabrese". 

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Su Zaza: "Ha caratteristiche di un giocatore che già abbiamo: Cutrone. Non ha la stessa esperienza, ma ce l'abbiamo. Ad oggi siamo a posto con gli attaccanti". 

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Su Kalinic e l'esclusione dal Mondiale: "Ci ho parlato. Ha sbagliato solo un aspetto: soffriva di un'infiammazione pubalgica. Quando è andato via, non è stato onesto con il suo allenatore. Il suo allenatore pensava dovesse andare sempre a 1000 all'ora, quindi è venuta fuori questa problematica. Ho parlato con lui, non è facile allenare Nikola. E' un ragazzo sensibile, non porta rancore. Sa vivere, si sa comportare. L'errore più grande è stato non essere onesto con il suo allenatore". 

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Sul modulo e qualche cambiamento: "Sì, ripartiamo da dove abbiamo finito, ma potremo vedere la difesa a tre a partita in corso. Stiamo pensando a qualche modifica". 

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Sulla normalità in società, dopo le esperienze passate: "Da quando sono arrivato, qui - ringraziando Dio - sto facendo l'allenatore. Non ho mai messo becco su altri temi, da due giorni a questa parte mi sento meglio. Sono a Milanello, si parla di calcio, si preparano gli allenamenti. Il nervosismo e le ansie passano, faccio quello che mi piace. Il momento più brutto è stato quando ero da solo, che avevo finito il tempo per la moglie e i figli". 

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Su qualche obiettivo tra i giocatori del Mondiale: "Non c'era bisogno di andare al Mondiale per vedere i giocatori, siamo andati perchè era giusto. Non dobbiamo comprare tanto per comprare, ci servono giocatori con caratteristiche tecniche ed umane ben precise. Tante volte si trascura il lato caratteriale, io do importante al livello umano". 

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Su Halilovic: "In questo Mondiale tante mezze punte stanno giocando mezzala. Lo vedo in quel ruolo, con caratteristiche ovviamente diverse da Kessié". 

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Sul Mondiale vinto 12 anni fa e su Buffon: "Non avrei mai pensato che a 40 Gigi giocasse ancora da protagonista. E' andato in una storia gloriosa come il Psg, che in questo momento è al top al mondo, sia sportivamente che economicamente. Mi ha sorpreso perchè nel 2010 aveva la schiena a pezzi, invece siamo qui a parlare ancora di Gigi".

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Su André Silva: "E' il campo che parlerà. Io parlo ad esempio di Bacca: spero venga con la voglia di sudare e far fatica, non volendo andar via. Se deve rimanere qui, lo deve fare come dico io, non come dice lui. So le caratteristiche di Cutrone. André Silva sa che dopo un anno si deve svegliare, si deve dare una svegliata. Quello che ha fatto l'anno scorso non basta". 

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Sull'abbondanza di portieri: "Chi sta meglio gioca. E' meglio avere due grandi portieri che non averne. Sarà un mio problema, sarà difficile scegliere".

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Se la società gli ha chiesto un obiettivo: "Dopo il 20 maggio sono stato per dieci giorni, ogni giorno, a Casa Milan, per parlare con Mirabelli e Fassone. Di obiettivi non abbiamo ancora parlato, ci sono problematiche più importanti".

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Sull'Europa: "La mia paura era sentire una parola di troppo in questi giorni. La testa deve portarci a sapere che giocheremo l'Europa, poi vedremo la sentenza del 19. Fino a lì dovremo pensare che l'Europa League la giocheremo".

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Su un ruolo da rinforzare: "Ho sempre detto che serve una mezz'ala con le caratteristiche di Kessié, un sostituto per l'attaccante esterno. Abbiamo poi quattro attaccanti, ma se non esce nessuno, non entra nessuno".

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Sugli obiettivi: "La base è importante, Mirabelli sa che tipologia di giocatori mi piacciono. Spero arrivi qualcuno perchè ce n'è bisogno, le altre squadre si sono rafforzate".

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Sul suo ruolo: "Sento la pressione, ma da solo posso fare poco. La società che ci rappresenta oggi ha avuto tante problematiche, ma a noi non ha mai fatto mancare nulla a livello economico. In questo momento dobbiamo onorare questa società, facendo di tutto per farla funzionare al meglio. Ce la metterò tutta, mi piace questa pressione. Mi sento il primo tifoso, l'allenatore: questa squadra fa parte di me". 

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Sulla situazione: "Dico sempre la verità: non sono stati 50 giorni facili, ma vi posso garantire che ho passato di peggio, anche altrove. Un po' sono abituato, sono convinto che si può solo migliore. Ho sentito tante voci, come quelle secondo cui i giocatori vogliono andare qui. Da me nessuno è venuto a chiedermi di andare via: ripartiamo con una base importante".

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Sulla grinta: "So vivere il gioco del calcio in un modo solo. Sono così, è una caratteristica che difficilmente posso cambiare. Mi piace guardare i ragazzi negli occhi e spronarli".  

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Sulla stagione: "Bisogna guardare al futuro. Abbiamo cambiato poco, qualcuno arriverà. Dobbiamo ripartire con entusiasmo, lasciando da parte alibi e problematiche. Siamo qui per sudare e lavorare. Dobbiamo credere in quel che facciamo. Le problematiche ci sono e ci sono state, ma abbiamo il dovere di lavorare".

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"Tra poco, alle ore 15:00, Gennaro Gattuso, allenatore del Milan, parla a Milanello in occasione della prima conferenza stampa della stagione 2018-2019, nel giorno del raduno per la stagione 2018-2019: restate con noi per non perdervi neanche una dichiarazione del mister in tempo reale!

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