Jashari-Milan sta diventando una vera e propria telenovela di mercato. Il giocatore desidera trasferirsi a Milano, il club rossonero lo vuole fortemente. Un solo, grande, ostacolo: il club proprietario del cartellino. Il Club Brugge, con cui Jashari ha disputato una sola stagione ma nella quale si è distinto come miglior giocatore della Jupiler Pro League, sembra intenzionato a lasciarlo partire solo per un'offerta folle. La dirigenza rossonera ritiene di aver già formulato un'offerta adeguata al valore del calciatore ed è infastidita dal comportamento dei belgi.


INTERVISTE
Calciomercato Milan, Chieffo: “Jashari in campo diventa un leader”
Mentre si attendono novità sugli sviluppi della trattativa, stanno sorgendo molte domande sul conto di Ardon Jashari. Su Gazzetta.it è uscita un'intervista a Sandro Chieffo, il quale ha accompagnato il ragazzo nel suo percorso di crescita umano e professionale all'interno del settore giovanile del Lucerna. L'intervista presenta bene il profilo del nazionale svizzero e risponde a possibili dubbi.
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Il cammino del centrocampista non è sempre stato lineare. Nell'estate del 2020, per esempio, venne scartato dalla prima squadra del Lucerna al termine del ritiro. Un grande dolore che, però, ha contribuito a costruirlo. Ecco le parole di Chieffo in proposito: "Sapevo che sarebbe arrivato, gli servivano solo un po’ di fiducia e tempo. Quando venne scartato, effettivamente non era ancora pronto. Gli mancava uno step, una volta fatto quello è esploso". E rassicura i tifosi rossoneri: "È pronto per il Milan e per i top club europei. Al primo anno è diventato il miglior giocatore del campionato belga, può ripetersi anche in Italia. È uno che ti stupisce per come si trasforma. Fuori è timido, schivo. Ma in campo diventa un leader, vuole responsabilità, richiama i compagni, è ovunque. E poi sa adattarsi. Sono qualità difficili da trovare in Europa in un ragazzo di 22 anni".
Altra domanda: quale ruolo potrà ricoprire nel reparto di Modric, Fofana, Ricci e Loftus-Cheek? Risponde Chieffo: "All’inizio faceva il trequartista, era leggerino e un po' distratto, si perdeva per il campo. Io un giorno gli proposi ‘perché oggi non fai la mezzala?’. Lui non era convintissimo, ma mi ascoltò. Da lì in poi è cresciuto a vista d’occhio. Oggi a centrocampo può giocare ovunque: è una mezzala, ma sa fare pure il play".
Il peso di San Siro si fa sentire per molti, spesso questa è la grande incognita per i nuovi giocatori del Milan. Jashari saprebbe reggere la pressione? Inizialmente il ragazzo era timido ma ora è cambiato: "Con il tempo è uscito fuori. E anche in mezzo al campo si è visto. Non soffrirebbe San Siro, ha imparato a gestire i grandi palcoscenici. In questo il Bruges è stata un’ottima palestra, ma ancora prima noi lo abbiamo preparato a questo".
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L'ultima considerazione fa sognare in grande: "È un giocatore che per fisicità e tecnica può fare la differenza a livello internazionale". Esattamente ciò che si augurano i tifosi del Milan qualora dovesse davvero indossare la maglia rossonera.
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