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ESCLUSIVA

PM – Tare parla e svela tutto sul mercato: “Vi dico chi arriva e chi resta”

Tare in esclusiva sul mercato del Milan
Incontro informale con la stampa a cui abbiamo preso parte anche noi di PianetaMilan oggi con Tare, che ha fatto il punto sul mercato
Stefano Bressi
Stefano Bressi Inviato, responsabile social, redattore 

Sono ormai diverse settimane che Igli Tare sta lavorando come direttore sportivo del Milan, ma finora una vera presentazione non c'era ancora stata. Nella giornata di oggi, a Casa Milan, il DS rossonero ha tenuto un incontro informale con la stampa, a cui abbiamo preso parte anche noi di PianetaMilan: non una conferenza vera e propria, ma un modo per scambiare due chiacchiere e provare a togliere tutti i dubbi e chiarire l'operato del Milan sul mercato in corso, con grande chiarezza. Qui anche il commento video.

Presente anche l'amministratore delegato Giorgio Furlani, che però si è limitato a dichiarazioni di contorno, con Tare grande protagonista. Sono tanti gli spunti che ha dato l'albanese: da quanti acquisti si faranno ai ruoli, senza sbilanciarsi troppo, ma anche con grande sincerità. Ha confermato la permanenza degli altri grandi campioni rossoneri e la partenza di Theo Hernandez, con un retroscena sul francese classe 1997. Insomma, un Tare a tutto tondo.


A iniziare la conferenza è però Furlani: "L'obiettivo è introdurre Tare, anche se non ha bisogno di presentazioni. Solo un paio di cose da me: l'ultima volta che ho parlato ho detto fosse ora di voltare pagine e guardare al futuro. Avevo detto che la settimana dopo sarebbe stata quella degli annunci e così è stato. I primi due acquisti della stagione: il primo Igli appunto, un DS con storia, esperienza, la cui competenza si vedrà sul mercato e per la gestione durante la stagione; il secondo Allegri, un allenatore di esperienza, italiano, che conosce la Serie A e che è quello in attività con più trofei nel calcio italiano. Non sono gli unici acquisti che verranno fatti, ma non pensiamo ci sia bisogno di una rivoluzione totale, ma servono nuovi tasselli e cambiamenti per la nuova stagione. L'obiettivo è lo stesso di prima: essere competitivi per vincere. Benvenuto a Tare e grazie per ciò che ha già fatto e farà".

Prende dunque parola Tare: "Sono ormai 3/4 settimane che sono qui. Vorrei dire due parole e ringraziare tutti, che mi hanno fatto sentire subito parte integrante del gruppo. Ci tenevo a dire due parole fondamentali, per iniziare con voglia e determinazione. Qui c'è storia gloriosa e mi dà responsabilità enorme. Devo dare il massimo e contribuire a tutto questo, per portare questa società dove merita di essere: ai vertici del calcio italiano ed europeo".

Furlani sulla rivoluzione dell'area sportiva più tradizionale: "Chiaramente abbiamo cambiato, con la prossima stagione, l'impostazione dell'area sportiva. Ci siamo resi conto che è importante avere una figura come Tare, ma lui in particolare. Nel corso del periodo in cui ci siamo conosciuti, abbiamo visto insieme che potevamo ottenere dei risultati. A livello di allenatore, quello che abbiamo deciso è di puntare su uno con esperienza, con una storia di vittorie. Ci siamo resi conto che il calcio italiano è speciale e particolare, diverso. Avere esperienza nel calcio italiano è importante".

Iniziano le domande a Tare, la prima è che punto è e che squadra pensa di consegnare: "Ho avuto modo di conoscere da vicino tutte le problematiche dell'anno passato. Però non mi piace tornare indietro. Voglio trasformare tutto in una situazione diversa e non ripetere più. Abbiamo cercato di capire in questa prima fase di mercato le uscite e quali sono i giocatori che possono arrivare. Abbiamo fatto tante riunioni. Anche con Ibrahimovic, con Moncada e l'allenatore. Ci siamo visti diverse volte e penso di avere le idee chiare. Non sarà una rivoluzione. Sarà un modo di agire in ruoli specifici per tornare a essere competitivi. Sarà una stagione in cui avremo modo di lavorare con più tempo e sarà utile creare basi per un progetto futuro della squadra".

Se ha capito cosa mancava nella rosa, se italiani, guide e mentalità, e se Modric può essere legato a questo: "È vero, abbiamo analizzato questo. Una delle mancanze dell'anno scorso era questa. Non conosco le dinamiche da vicino, fondamentale per un giudizio. L'acquisto di Modric sembrava anomalo, ma non lo è. Perché è un calciatore importante nel calcio mondiale, ho avuto modo di parlare con lui di persona e ho visto un ragazzo ancora con voglia. Può essere un punto di riferimento di un gruppo che ha bisogno di giocatori così. Non sarà solo lui, ci saranno ancora 1/2 acquisti esperti, ma ci saranno anche giovani di prospettiva".

Su Xhaka e Jashari: "Il punto di partenza è che il centrocampo è il reparto su cui ci muoveremo di più. Abbiamo fatto delle analisi insieme all'allenatore. Si guardano più profili per le caratteristiche che servono alla squadra. I nomi che avete fatto sono delle alternative. Giocatori di valore. Però dobbiamo fare le scelte giuste. Sarà il reparto in cui faremo di più. Per noi è importante aumentare la qualità della squadra".

Su Theo Hernandez: "Le sue qualità non sono messe in discussione nemmeno da me, si sanno. Ha dato tanto alla società, vincendo uno Scudetto anche. Tutte queste valutazioni partono anche da una volontà, da parte sua, di cercare una nuova esperienza. L'abbiamo accolta come una cosa normale anche perché con l'arrivo mio e di un nuovo allenatore si può cercare di costruire una rosa diversa dagli anni passati. La sua cessione non è ancora definita. Stiamo lavorando. Capisco che a volte c'è la fretta di dare una notizia, ma dovete capire anche le difficoltà che incontriamo. Ogni cosa cambia ogni minuto o ora. A volte anche per le notizie che escono, che mettono in difficoltà il percorso della trattativa. Prima di dire una cosa definitiva dobbiamo aspettare l'esito, come anche per lui".

Su Maignan e sull'umore dei senatori: "Penso che, vedendo anche l'esperienza di altre squadre con annate storte, poi sono tornate subito protagoniste. Può succedere anche qui. Per quanto riguarda Maignan, non è in partenza. Sarà con noi anche la prossima stagione. C'è stata una trattativa con una squadra inglese, ma non si è trovato un accordo. È un punto di riferimento importante, dentro e fuori dal campo. Abbiamo deciso di puntare su di lui anche per la prossima stagione. Il mercato è imprevedibile, ma per noi rimane punto fermo. Dobbiamo cercare di trasmettere tanto e qualcosa di nuovo. I tifosi hanno bisogno di questo. Stiamo cercando di capire cosa serve per migliorare. Non sarà una rivoluzione, ma giocatori funzionali. Per aumentare la qualità di questa squadra, che era già buona. L'anno scorso ha vinto un trofeo ed è andata vicina al secondo, poi è andata come è andata. Da quegli errori bisogna ripartire, con entusiasmo e positività".

Alla domanda sulla possibilità di fare un'eccezione salariale per Osimhen, Vlahovic o simili Furlani risponde ironico: "Due risposte diverse tra me e lui... Voglio chiarire una cosa, a volte si perde un po': il calcio è centrale nel progetto Milan, è ovvio. Siamo una squadra di calcio da 125 anni di gloriosa storia. Quindi a volte c'è la confusione di far sembrare il Milan un'altra cosa, parlando di cose economiche. La centralità del calcio è chiara e nel calcio la prima squadra maschile è centralissima. In questa considerazione e obiettivo, che significa che tutte le risorse economiche create vengono reinvestite con l'obiettivo di creare risultati, ci sono dei paletti, parametri e dinamiche. Se spendi troppo a destra, non hai a sinistra. L'obiettivo è arrivare al meglio dei risultati, dobbiamo decidere come allocare le risorse che generiamo, sia dalla parte sportiva che commerciale. Dal cielo i soldi non piovono. Dobbiamo ogni giorno decidere come allocare i capitali a disposizione per raggiungere il massimo risultato sportivo".

Sull'attacco e Gimenez, riprende Tare: "Non è questione di nomi, ma di caratteristiche. La situazione in attacco è che vogliamo fare qualcosa sugli esterni in caso di qualche uscita con uno o due, ma penso uno. Per quanto riguarda il centravanti, stiamo cercando un altro giocatore da mettere in competizione con Gimenez, che ritengo un ottimo giocatore, con un impatto normale nel calcio italiano. Viene da un calcio diverso, molto diverso come quello olandese. Anche per le responsabilità che porta la maglia. Abbiamo massima fiducia in lui, ma dobbiamo prendere qualcuno. Stiamo prendendo il tempo dovuto, anche per capire che forma prenderà la squadra. Però abbiamo idee chiare su che tipo di giocatore sarà. Deve essere un giocatore con caratteristiche da centravanti vero. Che in area fa la differenza. Questo è mancato al Milan dopo l'addio di Giroud negli ultimi anni".

Su Rafa Leao: "Penso che sia un campione vero, proprio un giocatore come pochi nel calcio di oggi, che decide le partite da solo. È fondamentale per la nostra squadra e il nostro progetto. Ho avuto modo di parlarci, sia io che l'allenatore. È stato una bella sorpresa. Da fuori hai un altro pensiero, da dentro hai modo di conoscerlo. Un ragazzo molto competitivo. Le sue domande erano sulla squadra, come sarà rinforzata. Lo ritengo una pedina importante nel nostro progetto, ha tutto per diventare un campione vero. L'ha sempre fatto vedere, ma penso che ancora non ha fatto vedere ciò che può fare. Per quanto riguarda il discorso delle offerte, non abbiamo ricevuto ancora niente. Sono tutte voci di mercato, che fanno parte di questo periodo. Al momento non si è fatto avanti nessuno".

Su Musah, sulla narrazione di tutti in vendita e che acquisti si faranno: "Faremo un terzino sinistro e un terzino destro; nel caso di qualche uscita in difesa faremo un centrale anche. Per quanto riguarda Musah, lo ritengo un ottimo giocatore, ma stiamo cercando giocatori con caratteristiche che servono al progetto che abbiamo con Allegri e vogliamo un mediano basso nel centrocampo a tre. Lui non ha queste caratteristiche. Può giocare in un centrocampo a due o a tre con altre caratteristiche. Questo è il vero motivo per cui vogliamo qualcosa di diverso. Stiamo valutando di prendere anche un altro a centrocampo. Poi l'attaccante. In caso di cessione poi anche un'ala. Non è una rivoluzione, ma semplicemente cercare di creare una squadra con identità in base al sistema di gioco con cui dobbiamo giocare. Tutto riguarda questo processo. Poi nel mercato ci sono tutte le voci possibili, perché per tre mesi abbiamo bisogno tutti di notizie da mattina a sera, capisco la necessità, ma purtroppo non posso far parte di questo gioco. Devo essere concentrato sul mio mestiere. A volte ho avuto anche confronti, perché incide anche una notizia data prima o dopo per il mio lavoro. Poi ci sarà massima collaborazione, ma noi dobbiamo fare il meglio possibile per la squadra e cercare di essere subito protagonisti, dalla prossima stagione o quella che inizia ora. Non mi piace vedere il Milan come un mercato dove tutti si ritengono in saldo". Prende parola Furlani: "Le voci, chi scrive queste cose, tanti sono in questa sala... Alcune di queste voci hanno fondamento di verità, altre sono inventate non so da chi e come, da quali altri attori che ci sono. Però mi riallaccio a un'altra cosa: se vogliono i nostri giocatori è perché è riconosciuto siano forti. Poi l'anno scorso non c'è stato il giusto contesto e non hanno reso. Però abbiamo giocatori forti, quindi non serve una rivoluzione".

Come ha preso Allegri, Tare: "Dopo il mio arrivo c'era necessità di agire subito. Dal primo contatto avuto con lui ho percepito che teneva molto alla società. Aveva una conoscenza profonda delle problematiche della squadra. Ho capito da subito che aveva fame. Siamo andati io e Giorgio a Lugano, lo abbiamo incontrato e abbiamo fatto sì che in 48 ore prendesse una decisione veloce e accettasse il nostro progetto".

Che squadra dobbiamo aspettarci: "Non è una questione di moduli. Anche di come la squadra deve giocare. Ne abbiamo discusso a lungo con Allegri, abbiamo idee chiare. La squadra deve essere compatta, che domina le partite e avere giocatori di grande palleggio. Uno dei motivi per cui stiamo agendo a centrocampo è anche questo. Un mediano basso e uno come Modric aumentano il livello tecnico che era già buono. Dobbiamo cercare da subito di essere protagonisti, perché questo campionato può darci soddisfazioni".

Sul ruolo di Ibrahimovic risponde Furlani: "Non è mai stato nell'organico dell'azienda. C'è stata molta confusione sul suo ruolo. È stato e rimane una persona molto importante per il Milan, ma il ruolo è a livello di proprietà. Se andate sul sito di RedBird vedrete che c'è. Il suo compito sul Milan è a tutto tondo: parte sportiva, commerciale e di rappresentare. Una persona che noi milanisti amiamo come giocatore, perché ci ha fatto vincere e ci ha aiutato a vincere lo Scudetto nel 2022 dopo 11 anni nella sua seconda tappa, ma è anche un uomo che ha giocato ovunque e quindi ha competenze e conoscenze sul calcio molto ampie".

Sulla seconda stella come obiettivo, Tare: "La storia del Milan dice che devi creare squadre competitive per vincere trofei. Per questo ho colto con entusiasmo l'opportunità. Un onore lavorare con questa squadra. Cercherò di dare il massimo per raggiungere questo obiettivo: non ci dobbiamo nascondere".

Su Camarda: "Proprio ieri abbiamo fatto un lungo ragionamento sul futuro dei nostri giovani, tra cui Camarda, che avrà un ruolo importante in futuro per questa squadra. Abbiamo preso la decisione di darlo in prestito per la prossima stagione. Abbiamo chiuso un accordo col Lecce, andrà un anno in prestito. Speriamo torni al meglio".

Il processo sull'arrivo di Tare, risponde ovviamente Furlani: "È stato in parte documentato da voi. Con tutti i miei viaggi in treno, macchina, aereo, sottomarino e quant'altro... Tra l'altro per curiosità: non sono mai andato con il treno 9567 a incontrare Tare a Roma, non le prendete tutte. È stato un processo lungo, come giusto che sia in un'azienda normale, quando si va a selezionare una persona in un ruolo fondamentale e centrale per il futuro della società. Da dove vengo è un processo normale. Quello che importa adesso è che sono convinto che abbiamo fatto la scelta giusta. Stiamo vedendo in questo mese che lavoriamo assieme, che andiamo nella stessa direzione. Quello che importa è questo".

Cosa dice Tare ai tifosi del Milan che contestavano e sul suo arrivo: "Io l'ho vissuta come normale sia: fa parte del nostro mestiere aspettare. Quando si tratta di una società così importante, le scelte vanno pensate bene. Anche io sono stato fortunato a venire alla fine. Mi fa molto piacere. Ho realizzato il sogno di lavorare per la squadra che tifavo da bambino. Questo mi fa dare qualcosa in più per dare il massimo e raggiungere gli obiettivi. Non è una frase fatta. Per la contestazione, ne ho vissute tante alla Lazio, so che quando arrivano a questo punto per noi è un richiamo. Una responsabilità in più per dare di più. Da grandi sconfitte sono nate grandi vittorie, anche il Napoli insegna. Dobbiamo fare tesoro degli errori e farne il meno possibile. Ce ne saranno, ma dobbiamo limitarli ed essere competitivi da subito".

Sui terzini e su Zinchenko: "Abbiamo individuato delle caratteristiche ben precise. Vogliamo giocatori giovani, di prospettiva, ma funzionali al nostro sistema di gioco. Sono tutte cose studiate con Allegri, abbiamo idee chiare su dove andare e chi saranno i giocatori. Nelle prossime due o tre settimane ci sarà il seguito delle trattative".

Sulla situazione Maignan, Furlani fa chiarezza: "C'è stata una squadra inglese che lo voleva. Non è stata ritenuta un'offerta giusta. Maignan è stato ed è importante per noi ed è stato anche molto corretto, lui e l'agente. C'è stata apertura a questa squadra, ma allo stesso tempo non ci sono state forzature o spinte. Del futuro a medio o lungo termine chi vivrà vedrà".

Se per Musah è in piedi la trattativa col Napoli e su Pulisic e il rinnovo: "Per quanto riguarda Musah ho detto prima cosa ne penso. Pulisic sarà un giocatore fondamentale per noi. Avremo modo di affrontare questo argomento con Furlani, ma ora siamo focalizzati solo sulla squadra. Penso che sia stato uno dei più positivi della passata stagione e sarà uno dei pilastri della prossima. Ha un ruolo importante". Prende parola Furlani su Pulisic: "Tanto per essere chiari: ha ancora tre anni di contratto. Non so perché hai chiesto rinnovo. Non è un'urgenza. Poi ovviamente dal punto di vista della società e della proprietà è molto importante come giocatore".

Che organizzazione ci sarà nei momenti di difficoltà, dopo lo scollamento dell'anno scorso, parla Furlani: "Sembra ci sia una distinzione tra DS e allenatore con la società. Non c'è, siamo un tutt'uno. Nei momenti di difficoltà, che speriamo non ci siano mai, saremo come società tutti insieme a supporto di DS e allenatore".

Come si sostituisce Reijnders, risponde Tare: "A volte è difficile, ma anche facile. Fare paragoni è difficile, ma penso che il Milan ha un giocatore come Ruben, che è uno dei più completi nel panorama europeo. Può essere fondamentale nella prossima stagione. Dobbiamo cercare di gestire al meglio gli infortuni, ma la qualità del giocatore non si discute. Si può sostituire anche con qualche innesto nuovo, ma con caratteristiche diverse. Anche perché vogliamo giocare in partenza con un centrocampo a 3, ma che si può trasformare in partita. Tutto ciò che si farà, si farà con giocatori che possono dare lo stesso o di più rispetto a lui l'anno scorso".

Se il nuovo attaccante deve conoscere già il campionato italiano: "Stiamo valutando profili sia in Italia che fuori. È una questione solo di caratteristiche. Per il gioco della nostra squadra è fondamentale: deve essere con caratteristiche completamente diversa da Gimenez, che c'è già. Non è un tipico centravanti alla Giroud lui, dobbiamo avere queste due cose insieme".

Sulle emozioni di Modric e quelle personali da milanisti: "A me piace molto sentire l'appartenenza. Ci tengo molto a trasmetterlo anche a squadra e giocatori. Fondamentale la conoscenza della storia. Bisogna rappresentare dentro e fuori dal campo al meglio. A volte si sentono tante storie, soprattutto sul fuori. La base è portare giocatori che si riconoscano in questi colori. Quando ho avuto modo di parlare con Modric ho capito subito. Mi ha chiesto subito se vogliamo vincere il campionato. Parliamo di un campione che ha vinto tutto. Ho capito subito che vuole venire a fare il protagonista. Fondamentale anche per ciò che trasmette alla squadra come personalità. Il fatto che sia anche tifoso del Milan la rende più eccitante come storia, anche per voi. Sarebbe bello per lui fare una stagione da protagonista, visto anche il Mondiale con la Croazia l'anno prossimo".

Come si è arrivati ad Allegri, risponde Furlani: "Quello che mi ha colpito è: la conoscenza del Milan, del campionato e il fatto che oggettivamente è l'allenatore che ha vinto di più in Italia... Poi colpisce il suo entusiasmo, la conoscenza anche della società Milan, non solo la squadra. Ha voglia di fare bene quest'anno. Poi il DS ha detto fin dall'inizio, ancor prima di cominciare, che Allegri era l'uomo per il Milan e per ricominciare, portando la squadra dove deve essere".

Se Allegri ha chiesto qualcosa in particolare, Tare: "Sono in contatto con lui di continuo, cinque volte al giorno. Sa tutto ciò che stiamo facendo, come giusto che sia. Come ho detto prima, abbiamo parlato solo di caratteristiche e opportunità che quotidianamente escono fuori. Sappiamo cosa serve per il suo sistema di gioco. Bisogna creare fin da subito questa cosa. Ci siamo detti che prima ci sono determinati ruoli, poi il resto fino alla fine del mercato".

Se per prendere l'attaccante giusto bisogna spendere molto: "Penso che sul ruolo dell'attaccante, parlando anche con Ibrahimovic a volte, manca una caratteristica a questa squadra. Avendo uno come Gimenez, a cui piace aprirsi sulla fascia per poi accentrarsi, manca un riferimento. Uno che sta dentro l'area, che sa attaccare e tenere palla, facendo salire la squadra. Che sia determinante in area. Ci sono varie opzioni, ma non è questione di prezzo secondo me. È una questione di caratteristiche, ci sono anche opportunità sul mercato. Non mi nascondo a coglierle se penso sia la cosa giusta. Poi nel calcio ci sono giocatori che sono costati un patrimonio e non hanno reso come ci si aspettava e viceversa. Per me è solo questione di ruolo e caratteristiche. Per questo, insieme ad Allegri, abbiamo deciso di stare attenti e fermi, di fare la scelta giusta al momento giusto. Prima di tutto la posizione che cerchiamo di più è il centrocampista davanti alla difesa. Dobbiamo essere bravi a fare la scelta giusta. Poi il resto pian piano lo sistemeremo".

Su Moncada e il suo ruolo, prima Furlani: "È col Milan da sette anni, è una risorsa importantissima. È cresciuto, è e rimane direttore tecnico. Sinceramente come conosce lui i calciatori in Francia, ma anche in tantissimi altri posti e come riesce a identificare talenti in giro per il mondo ce ne sono pochi o nessuno. Rimane al Milan e centrale nel nostro progetto". Poi Tare: "Sono d'accordo, ha detto tutto. Lo conosco dal Monaco, è un collaboratore che farà con me le scelte che sono importanti e trovare il meglio per la squadra. La sua storia è importante e fa parte del progetto".