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Reina ai PM di Napoli: “Gli Esposito? Per me erano persone normali”

Pepe Reina Napoli
Pepe Reina, portiere che dal prossimo luglio giocherà nel Milan, è stato sentito nell'ambito di un'indagine sui rapporti tra calcio e camorra

Daniele Triolo

L'edizione odierna del quotidiano 'Il Mattino' riporta ampi stralci dell'audizione di Pepe Reina, portiere classe 1982, dal prossimo 1° luglio del Milan, il quale, lunedì scorso, è stato sentito dai Pubblici Ministeri di Napoli come “persona informata sui fatti” nell'ambito di un'indagine sui rapporti tra camorra, movida e calcio.

Reina, deferito dalla procura della Federcalcio per i rapporti con i fratelli Esposito, avrebbe dichiarato che per lui “erano persone normali”. “Mi furono presentati come imprenditori nel settore dei giocattoli e sapevo che erano sponsor del Napoli – le parole di Reina ai PM -. Non so chi li abbia introdotti nel Napoli. Poi ho appreso, frequentandoli, che avevano anche altre attività”. L'estremo difensore iberico ha negato di aver mai intrattenuto affari con loro: “Non ho mai ritenuto di partecipare alle attività dei fratelli Esposito né mi è mai stato proposto da loro. Gabriele mi ha solo parlato di un progetto di aprire un locale a Ibiza quest'estate”.

Infine, le sue parole sui rapporti intrattenuti anche dopo l'arresto degli Esposito: “Dopo il loro arresto del 22 giugno 2017 ho continuato a frequentarli, per me erano persone normali – così Reina -. Li frequentavo a cena e a Ibiza quando venivano. Erano amici e quando furono scarcerati la prima volta concessi loro il dubbio che non fossero persone cattive”.

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