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Milan, la difesa del club per evitare l’esclusione dalle coppe europee

Marco Fassone Milan
L'accusa ha chiesto l'estromissione dal Milan dalla prossima edizione dell'Europa League: ecco come si difenderà in giudizio la società rossonera

Daniele Triolo

Il 'Corriere della Sera' oggi in edicola ha fatto il punto della situazione societaria in casa Milan, spiegando come l'anticipazione del New York Times, che ha parlato di “investigatori UEFA che hanno suggerito l'esclusione dalle coppe per il Milan” sia in realtà riferita alla richiesta di sanzioni della Camera investigativa, ossia la stessa che ha negato il settlement agreement al club rossonero, che in questo caso rappresenterebbe un Pubblico Ministero, e non una decisione già presa.

Adesso spetterà al giudice, ovvero la Camera giudicante dell'Organo di Controllo Finanziario dei Club di calcio UEFA (CFCB), che non può più patteggiare ma soltanto sanzionare, decidere se recepire in toto le richieste dell'accusa, oppure scegliere una sanzione più morbida dopo aver letto la memoria difensiva del Milan, inviata ieri ed ascoltato le parti in udienza, che avverrà tra il 18 ed il 20 giugno. Il CFCB, a questo punto, potrà valutare soltanto i conti del passato (il Milan ha violato i parametri del Fair Play Finanziario nel triennio 2014-2017), oppure andare a vedere perché è stato negato il patteggiamento delle sanzioni ed entrare nel merito.

Nel primo caso, ha sottolineato il 'CorSera', verranno considerate soltanto le perdite “consistenti” degli anni presi in questione e, giocoforza, la sanzione sarà necessariamente “molto dura”, anche se va detto che il Milan, nella sua memoria difensiva, abbia ricordato come in altri tre casi con perdite uguali, o addirittura più alte, non ci sia stata l'esclusione di tali club dalle competizioni europee. Inoltre, il Milan intenderà sottolineare come i deficit appartengano, di fatto, alla vecchia proprietà e come il nuovo management abbia messo in atto una politica più virtuosa: il 2018 sarà sì chiuso in perdita, ma con numeri e conti nettamente migliori.

La Camera investigativa non ha recepito dal Milan un cambio di atteggiamento. Anzi, ha rinfacciato le spese sul mercato nella scorsa stagione (230 milioni di euro) che, però, per il Milan sono da considerare come investimenti virtuosi su giovani calciatori atti ad aumentare il valore della rosa rossonera. Qualora, invece, il CFCB entrasse nel merito del 'caso Milan' nel suo complesso, tornerebbero, evidentemente, ad avere un peso specifico importante le perplessità sul proprietario del club (che il Milan insiste nel tenere distinto dalla vicenda) e sulla continuità aziendale.

Qualora arrivassero, in questo lasso di tempo fino all'udienza, nuovi elementi, come per esempio il rifinanziamento del debito, ma anche altre garanzie, ha concluso il 'CorSera', il CFCB potrebbe anche rinviare la pratica alla investigativa per considerare un altro settlement agreement, oppure decidere da sola se ammorbidire le sanzioni.

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