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Pagelle Milan-Genoa: analisi, giudizi, Top e Flop della gara

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Tutto il meglio ed il peggio di Milan-Genoa, nona giornata di campionato andata in scena oggi a San Siro: ecco i nostri giudizi

Edoardo Lavezzari

 L'ANALISI 

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Schierato con l'inedito 3-4-2-1, il Milan ha iniziato la partita contro il Genoa con un piglio diverso rispetto a quello mostrato nelle ultime uscite. I rossoneri sono sembrati motivati, ma soprattutto in grado di far girare la palla velocemente di sfruttare tutta l'ampiezza del campo e non è un caso che, nei primi minuti, l'occasione più importante sia passata dai piedi di Borini. Non tutto oro quel che luccica, però che faticano più del dovuto sulle rapide ripartenze del Genoa, bravo a chiudersi e ripartire. La partita cambia, non potrebbe essere altrimenti, al 25' quando Bonucci pensa bene di prendere un rosso diretto per una gomitata a Rosi nell'area del Genoa. Montella è costretto a mettere Romagnoli e rinuncia così al talento di Calhanoglu, sacrificato per rimediare alla follia dell'ex Juventus. Il primo tempo si chiude senza altri sussulti. A inizio ripresa il Milan prova a spingere, ma il Genoa, forte anche dell'uomo in più tiene botta e al 10' sfiora il clamoroso gol dell'ex con Bertolacci. Le occasioni, comunque, non mancano nemmeno per i rossoneri e quella non concretizzata da Kalinic al 31' ha quasi del clamoroso, con il croato che non riesce ad agganciare un pallone tutto sommato facile nel cuore dell'area rossoblu. Finisce in pareggio, la crisi del Milan non è ancora finita, come testimoniato dai fischi di San Siro al termine del match.

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 I TOP 

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Fabio Borini si conferma ancora una volta imprescindibile per questo Milan. L'ex Sunderland non brilla certo in tecnica, ma è un leone sulla fascia destra. Nessuno corre quanto lui, vero e proprio collante tra le due di gioco per rossoneri. Nel primi minuti va vicino al gol, che a a questo punto, è l'unica cosa che gli manca. Dopo tante prestazioni opache torna a farsi notare anche Frank Kessiè, che sembra aver ritrovato, almeno in parte, lo smalto di inizio campionato. Tornato titolare titolare per la prima volta dopo la disastrosa Samp-Milan di qualche settimana fa, Cristian Zapata oggi gioca una partita attenta, di grande sostanza. Non una prestazione alla Baresi, ma è sicuramente uno dei più affabili di oggi.

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 I FLOP 

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Il più grande flop di giornata non che esser lui, Leonardo Bonucci. L'ex Juventus lascia il Milan in 10 uomini dopo 25 minuti per una gomitata diretta (e inutile) a Rosi. Un gesto inaccettabile, soprattutto da chi dovrebbe essere il leader emotivo della squadra e uno dei leader a livello tecnico. Ancora loro, sempre loro, nel bene e nel male: Suso e Bonaventura faticano fin troppo nei nuovi ruoli disegnati per loro da Vincenzo Montella. Entrambi provano diversi dribling, senza successo non riescono (quasi) mai a garantire la superiorità numerica in fase di possesso ai rossoneri, non va molto meglio, poi, se parliamo di velocità di esecuzione, quando sono loro a gestire il gioco molto spesso il Milan rallenta, dando la possibilità al Genoa di chiudersi efficacemente.

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 IL MISTER 

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Difficile giudicare oggi l'operato di Vincenzo Montella, la partita del Milan è stata pesantemente condizionata dall'espulsione di Bonucci. Non possiamo negare che i primi minuti dei rossoneri, ancora in undici, erano sembrati incoraggianti, ma non certo entusiasmanti. La sostituzione di Calhanoglu è quasi obbligata e la scelta di puntare su Kalinic non lo premia: il croato riceve pochi palloni, prova a dannarsi l'anima a lungo, ma senza la necessaria lucidità e nel finale esce tra i fischi di San Siro. Negli ultimi 20 minuti mette Calabria e passa alla difesa a 4, una scelta saggia visto l'uomo in meno.

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