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Mirabelli: “Avevamo preso Ronaldo. Fascia a Bonucci? Un errore. Su Ibra…”

Massimiliano Mirabelli Milan
Massimiliano Mirabelli, ex direttore sportivo del Milan, ha parlato a Sportitalia di tantissimi argomenti: in primo piano Bonucci, Montella e Ronaldo...

Salvatore Cantone

Fuochi d'artificio da Massimiliano Mirabelli. L'ex direttore sportivo del Milan, ospite degli studi di Sportitalia, ha risposto a tante domande che hanno come argomento principale il suo operato: "Se potevo fare meglio? Non bisogna mai accontentarsi e sarebbe poco umile dire che si è fatto tutto nel migliore dei modi. Solo chi non fa nulla non commette errori". La prima accusa è sulla scelta dell'attaccante: "E' risaputo che volessi portare al Milan Aubameyang, - dice l'ex dirigente rossonero -, e infatti l'ho incontrato più volte. Stavo lavorando per lui, ma la trattativa era molto difficile, e Montella aveva espresso grande gradimento Kalinic". Non solo Aubameyang, ma anche Cristiano Ronaldo, che voleva essere il grande colpo della proprietà cinese: "Avevamo in mente l'operazione Ronaldo: abbiamo chiaccherato con Jorge Mendes. Yonghong Li voleva questo acquisto, ma i costi non erano sostenibili. Cmq sì, lo avevamo praticamente preso, ed è probabile che con la proprietà di oggi CR7 sarebbe stato rossonero". Un altro errore? Secondo l'ex direttore sportivo è stata la conferma di Vincenzo Montella: "Arrivammo il 16 di aprile e abbiamo finito una stagione complicata, con Montella che aveva fatto un buon lavoro. Secondo me meritava una chance di guidare ancora i rossoneri. Col senno del poi è facile dire che abbiamo sbagliato, ma allora meritava di rimanere”". Altro argomento "scottante" è quello relativo a Leonardo Bonucci: "Bonucci flop? Sbagliate di brutto: l'acquisto di Leonardo non può essere considerato un flop. Le sue dichiarazioni? Probabilmente le ha fatte anche per riconquistare i tifosi della Juventus. Se i bianconeri hanno voluto venderlo? Bonucci non si trovava più bene e il Milan ha colto questa opportunità. Fascia di capitano? E' stato un errore: bisognava darla a chi aveva più presenze". Infine un'incredibile retroscena riguardante il rinnovo di Gianluigi Donnarumma: "Rinnovo? Non è stata una guerra, ma ognuno di noi cercava di tutelare il proprio interesse - prosegue Mirabelli -. Raiola con il Milan era probabilmente abituato in maniera diversa, ma in ogni caso il rinnovo  di Donnarumma era una priorità assoluta: Mino aveva chiesto 30-40 milioni per il rinnovo di Gigio, ma noi non abbiamo speso un euro. Discussioni? I toni sono stati molto accesi, anche a casa sua a Montecarlo".

Queste le altre domande poste all'ex direttore sportivo.

  • Sui candidati del dopo Montella: "Solo Gattuso, non c'erano altri canditati nella mia mente".
  • Sul campionato del Milan: "Io credo che la squadra di Gattuso andrà in Champions League".
  • Sulle squadre b: "Le squadre b sarebbero state un'innovazione per il movimento: il calcio italiano deve ripartire anche da queste cose. Nel sistema a cosa servono le squadre di Lega Pro? Questo campionato non produce nulla. Le squadre b sarebbero state utilissime in ottica futura".
  • Su Calhanoglu: "Ha fatto vedere solo il 40% delle sue qualità".
  • Su Rodriguez: "Non ti prende l'occhio, ma è uno dei giocatori che interpreta meglio il ruolo. Mi fanno ridere alcuni giudizi negativi su di lui".
  • Su Conti: "Ragazzo straordinario e grande calciatore anche se è stato sfortunato. In quel ruolo sia Calabria sia Abate stanno facendo bene, ma Conti è unico e interpreta il ruolo in un altro modo".
  • Su Paqueta: "Se avrei preso Paqueta? E' un giocatore di talento, ma non so se avrei fatto un investimento cosi elevato".
  • Su Reina: "Quando l’abbiamo preso eravamo sotto assedio, quasi sotto ricatto per il rinnovo di Gigio e abbiamo voluto tutelare il club con l’acquisto dello spagnolo. Alla fine lo spagnolo è un valore aggiunto fuori dal campo, ma addirittura appena lo avevamo preso avevamo già richieste per lui".
  • Sul suo futuro: "Se andrei alla Roma? Certo che sì"
  • Su Gattuso: "Sono stato orgoglioso di aver fatto questa scelta per la competenza, l'amore e la capacità che Rino e il suo staff ci mettono. Quando decidemmo di cambiare allenatore, la proprietà cinese non voleva Gattuso, e mi diedero a disposizione un budget illimitato, ma io credevo che Rino fosse l'allenatore giusto non solo per il presente, ma anche il futuro. Rino ha fatto la gavetta e sta dimostrando di essere da Milan".
  • Sul suo operato: "Il primo obiettivo era l'attaccante e i primi contatti sono stati per Aubameyang, ma voi probabilmente non capite quanto sia difficile prendere un giocatore. Kalinic? Montella mi disse che la prima scelta era lui".
  • Su Ibrahimovic: "Se prenderei Ibrahimovic? No. Raiola ci aveva offerto Ibra, ma il Milan deve costruire un nuovo ciclo e quindi lo svedese non può essere il giocatore adatto a questo tipo di progetto".
  • Sugli attaccanti: "Abbiamo trattato quattro attaccanti: Immobile, Aubameyang, Belotti e Benzema".
  • Sempre sul mercato: "Avete visto come è cambiato il mercato? Impossibile competere con Psg,Manchester City ecc, e quindi bisogna andare a prendere dei giocatori che possono diventare dei top player".
  • Su André Silva: "Porterà al Milan una grande plusvalenza, in quanto avrà un futuro importante. La mossa di Leonardo che lo ha ceduto in prestito? Non entro in scelte fatte da altre persone. In ogni caso il Milan andava ringiovanito e quindi dovevamo fare scelte rischiose: indossare la maglia rossonera a San Siro non è facile, ma i ragazzi acquistati possono dare una base importante per il futuro".
  • Su Fassone: "Devo ringraziarlo, così come Ausilio e con tutti quelli con cui ho lavorato".
  • Su Conte: "Se ho parlato con Conte? Abbiamo fatto una chiacchierata".
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