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Vecchi a Milan TV: “Gattuso ha la stessa umanità di Ancelotti”

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Ecco le parole dell'ex portiere e preparatore del Milan, Villiam Vecchi, ai microfoni del canale tematico milanista, sul suo passato in rossonero e l'attualità

Donato Bulfon

Ai microfoni di Milan TV, ecco le parole dell'ex portiere e preparatore dei rossoneri, Villiam Vecchi, che ha così raccontato il suo passato milanista.

L'ARRIVO AL MILAN E L'ESORDIO - "Il mio arrivo? Che emozione. Partimmo da Reggio Emilia, arrivammo a Milano e andammo ai Bastioni di Porta Venezia, da dove il pullman ci avrebbe portato a Milanello. Per me era tutto nuovo, era un sogno che si stava avverando, però ero molto preoccupato. Ricordo l'esordio in un derby nell'ultimo quarto d'ora sostituendo Cudicini. E' stato drammatico, una paura terribile. Poi ricordo le vittorie, che son state tantissime. Negli anni in prima squadra abbiamo vinto un campionato, due coppe delle coppe, tre coppe dei campioni, due coppe del mondo, tre supercoppe europee, coppe italia".

SULLE SCONFITTE - "Mi è rimasta dentro la Fatal Verona. E' stata una brutta cosa, che ti rimane dentro e che è difficile da buttare via. Le sconfitte rimangono dentro nell'animo più delle vittorie".

SUL SUO ESSERE VICE-CUDICINI - "Ce n'era uno più bravo di me, che era Fabio Cudicini. Io ero il portiere emergente, tutte le squadre di metà classifica mi volevano. Un giorno sono andato da Rocco che mi disse 'Ciò, mona, ma non vedi che quello là non sta in piedi?' riferendosi a Cudicini (ride, ndr)".

SUI PORTIERI DI OGGI - "Il ruolo del portiere è ancora più complicato di una volta. Adesso calciano tutti molto forte, i cross sono molto tesi, devi stare attento alla linea difensiva, non puoi più prendere il retropassaggio con le mani. Il ruolo di preparatore dei portieri? Cambia tutto, però forse era il mio ruolo, perchè mi sono adeguato subito. Devi continuare ad evolverti negli anni".

SU ANCELOTTI E GATTUSO - "Con Carlo il rapporto è stato amichevole, è una persona per me speciale. Siamo durati 15 anni insieme, devo ringraziarlo. Ancelotti ha fatto scuola. Sono andato a trovare Gattuso quando il Milan ha giocato a Reggio Emilia contro il Sassuolo. Siamo stati mezz'oretta a parlare. E' uguale a prima, con tensioni diverse, ma è una persona vera come prima. Nel dialogo era come quando eravamo a Milanello insieme. Gattuso e Ancelotti hanno in comune l'umanità. Rino è all'inizio, sta facendo molto bene. Tifiamo tutti per lui in modo spasmodico, la passione è la stessa".

SU REINA - "Lo spagnolo è un leader, oltre che un portiere con una carriera e un'esperienza enorme. Ogni tanto sento Fiori e Ragno, i preparatori dei portieri che ci sono ora in rossonero, e mi dicono che ha una grande personalità".

SU DIDA E IL MIGLIOR PORTIERE ALLENATO - "Sono ancora in contatto con tutti i portieri che ho allenato. Cerco di essere amico con i portieri che alleno. La sfortuna di Dida è stata fisica, ha cominciato ad avere problemi alla schiena, ad una spalla e lì si è un po' incartato. Tecnicamente era qualcosa di speciale. Gigi Buffon giovane a Parma si vedeva che era speciale, come ha detto la storia. Non ci voleva un mago per dirlo, si vedeva. E poi Dida, Peruzzi, Abbiati. Abbiati ha avuto la sfortuna di trovare un Dida in condizioni stratosferiche".

SU DONNARUMMA E BUFFON: "Sono sulla stessa strada. Non conosco caratterialmente bene Donnarumma, ma uno che a 19 anni fa più di 100 partite nel Milan e gioca titolare nella Nazionale italiana è sulla strada della storia".

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