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SERIE A, IL PUNTO – Milan, altra occasione persa…

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I rossoneri sprecano un importante matchpoint in ottica Champions: il Milan non va oltre il pari contro l'Udinese e non può accorciare sul terzo posto...

Renato Boschetti

I segnali per un nuovo weekend perfetto c'erano tutti: due vittorie consecutive di spessore, clima finalmente disteso nonostante il forfait di Jack Bonaventura, gli apprezzamenti di Silvio Berlusconi e, per finire, i pareggi di Fiorentina e Inter, attuali terza e quarta forza del campionato: il Milan, battendo l'Udinese a San Siro, avrebbe messo a distanza di tiro la Champions League e aumentato la distanza di sicurezza dalle inseguitrici Sassuolo e Empoli per quello che, probabilmente, potrebbe essere l'ultimo posto valido per l'Europa League in caso di debacle rossonera in Coppa Italia.

Invece, il Milan si aggrega alla compagnia delle inciampatrici e rimane ferma al sesto posto: raggiunta quota 40 punti e distanze inalterate dal podio e dai suoi piedi, mentre allo stesso tempo si allontana il quinto posto, con una Roma bella e fortunata. I giallorossi mostrano continui segnali di miglioramento grazie alla cura Spalletti e, per quanto non splendente come nelle ultime due uscite, si porta in vantaggio con due zampate sanguinose a cavallo dell'intervallo. La Lupa poi si siede, forse troppo presto: l'autorete di Pjanic toglie sicurezza, la traversa a portiere battuto colpita da Cassani a tempo scaduto ha fatto venire i capelli bianchi a tutto il mondo giallorosso.

Se la Roma ride, la Milano nerazzurra piange l'ormai totale perdita di certezze: per la seconda trasferta consecutiva l'Inter di Mancini subisce tre gol, segno di una solidità difensiva perduta. In tutto il 2016, l'Inter ha subito ben 9 reti, a fronte delle 11 subite nei primi 5 mesi di campionato: l'Inter è in frenata, con soli 9 punti nelle ultime 8 giornate, solo 6 nel girone di ritorno. Contro il fanalino di coda Hellas, i nerazzurri vanno sotto 3-1, ma prima e dopo l'insperato pari è stato il Verona a sfiorare la 4° rete a più riprese.

Balbetta anche la Fiorentina, sempre terza ma a passo di lumaca e in preda al nervosismo: altra gara terminata in dieci per gli uomini di Sousa, a cui non basta il lampo di Bernardeschi per mettere in cassaforte tre punti che col senno di poi potevano valere un mezzo piede nella prossima Champions. Il Bologna è squadra in crescita, e nemmeno il tempo di esultare per il vantaggio che Giaccherini punisce la Viola chiudendo una splendida azione corale.

Si rallenta anche lassù, in attesa del big match di sabato sera: Juventus e Napoli faticano contro le neo-promosse Frosinone e Carpi, e devono attendere i minuti finali per avere la meglio sulle coriacee formazioni di Stellone e Castori. Cuadrado e Dybala tolgono le castagne dal fuoco per Allegri, il solito implacabile Higuain, invece, fa volare di nuovo il Napoli. 24 reti in 24 gare per il Pipita, 56 punti per il Napoli: il dieci di Maradona può rimanere in naftalina, se il nove brilla così tanto. Certo che se nemmeno un Higuain così può aspirare al numero dei fuoriclasse, si può capire quanto possa essere forte il Napoli di Sarri...