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Punti e gioco: questo sì che è un gran Milan

Milan-Lazio
Il Milan conquista la sua terza vittoria consecutiva in campionato battendo per 2-1 la Lazio a San Siro: ora i rossoneri tornano a sorridere

Daniele Triolo

Il primo esame è stato superato. A pieni voti. Ieri sera, allo stadio 'Giuseppe Meazza' in San Siro, il Milan di Gennaro Gattuso ha battuto per 2-1 la Lazio di Simone Inzaghi al termine di un incontro giocato molto bene nel primo tempo e chiuso, lottando con grinta, cuore e carattere, con qualche sofferenza di troppo nella seconda metà della ripresa.

Il Diavolo è partito forte e, con il turco Hakan Çalhanoğlu, autore di una partita monumentale, ha subito chiamato il portiere ospite, Thomas Strakosha, al grande intervento. Il gol del Milan è arrivato quindi al 15', quando lo stesso ex Bayer Leverkusen, su calcio di punizione dal vertice destro dell'area di rigore, ha pennellato una parabola che Patrick Cutrone ha sospinto alle spalle di Strakosha.

Il terzo gol in Serie A del giovane bomber rossonero, però, è viziato da un fallo di mano non ravvisato da nessuno sul terreno di gioco, né tanto meno dalle telecamere del V.A.R.: soltanto dopo una svariata serie di replay televisivi ci si è accorti come andasse annullato. La reazione della Lazio è stata veemente: i biancocelesti sono pervenuti al pareggio appena 5' grazie ad Adam Marušić il quale, dopo aver ricevuto palla da Lucas Leiva, ha saltato Luca Antonelli e, rientrato sul sinistro, ha fulminato Gianluigi Donnarumma sul palo più lontano.

La rete subita, fino a qualche tempo fa, avrebbe affossato il Milan. Il Milan di Gattuso, invece, ringhia e non si dà per vinto. I rossoneri hanno ripreso a macinare gioco, hanno creato ulteriori scompigli in area laziale e, dopo aver tremato per una traversa dello spagnolo Luis Alberto dalla lunga distanza, sono tornati in vantaggio: ottimo inserimento di Davide Calabria dalla destra, cross al bacio in area di rigore per l'inserimento di Giacomo 'Jack' Bonaventura, colpo di testa sotto la traversa imparabile per Strakosha e 2-1 per il Milan.

Nella ripresa, poi, i rossoneri, per 15', hanno tenuto bene il campo, con ordine e rischiato pochissimo. Quindi, Gattuso è stato costretto a gettare nella mischia André Silva al posto di Cutrone, alle prese con i crampi, e la partita ha svoltato: il portoghese non è riuscito più a tenere su il pallone come aveva fatto, molto bene, invece, il numero 63, il Milan si è schiacciato troppo nella sua metà campo prestando il fianco agli assalti biancocelesti.

Simone Inzaghi, per aumentare la pericolosità dei suoi uomini, ha inserito Felipe Anderson, ed il brasiliano, in coppia con Sergej Milinković-Savić, hanno costruito le migliori azioni per la Lazio: per ben due volte il serbo è andato vicino al gol. In un'occasione glielo ha negato Donnarumma, deviando il suo colpo di testa, in una circostanza, invece, ha salvato la situazione Alessio Romagnoli. La grande chance per il pareggio, però, Anderson l'ha costruita per Senad Lulić che, a due passi dalla porta, si è incartato evidenziando come, alla sua squadra, sia mancato molto il cannoniere Ciro Immobile.

Ha vinto però il Milan, con pieno merito, e Gattuso, finalmente, può tirare un sospiro di sollievo. La strada è ancora lunga, la classifica ancora abbastanza deficitaria, ma certamente, ora, il Milan è un gruppo, una squadra. Ha un'anima e un identità. E su queste basi si può andare davvero molto lontano.

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