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Perinetti: “Piatek è pronto al grande salto”

Giorgio Perinetti, ex direttore sportivo del Genoa (credits: GETTY Images)

Il direttore generale del Genoa, Perinetti, è tornato a parlare dell'operazione che ha portato il polacco in rossonero, anche con alcuni retroscena.

Stefano Bressi

È stata senza alcun dubbio l'operazione del mercato invernale, quella che ha portato Krzysztof Piatek al Milan. I rossoneri, dopo la partenza di Gonzalo Higuain in direzione Chelsea, hanno scelto il polacco come sostituto e finora sono stati decisamente ben ripagati. Il Genoa lo ha scovato in estate e dopo 13 gol in Serie A si è visto quasi costretto a cederlo. Di questo ha parlato (di nuovo) il direttore generale Giorgio Perinetti, ai microfoni di Radio Rossonera. Ecco le sue parole.

Se si aspettava un impatto così di Piatek al Milan: "Mi aspettavo rispondesse bene perché è giocatore che si “programma”. Gattuso lo ha giustamente paragonato a Robocop, lui è un po’ “robottizato”, non avverte la tensione e l’ansia. Vuole arrivare, si è preparato a questo ed ora è pronto al grande salto".

Quando ha capito quanto fosse forte: "Sono andato in ritiro dopo qualche giorno dall’inizio della stagione e già da subito Ballardini mi disse che Krzysztof sarebbe stato un giocatore che avrebbe dato grandi soddisfazioni. È un finalizzatore ma è anche bravo tecnicamente. Ha 23 anni, il campionato italiano può migliorare tanto un calciatore e lui ha grandi margini".

Sulla trattativa con il Milan: "Montolivo non è mai entrato in nessun discorso. Di Bertolacci invece abbiamo parlato ma non c’è stata la possibilità. Anche le modalità del trasferimento erano complicate perché si tratta di un giocatore a scadenza e oltretutto non c’era la piena soddisfazione del giocatore. Detto questo il Milan aveva l’arma segreta, perché avendo dalla loro la volontà di Piatek a trasferirsi saremmo stati perdenti nel proseguire un eventuale braccio di ferro. È stato bravo anche Gazidis che è stato pronto a soddisfare le esigenze della parte tecnica della dirigenza. Capisco l’amarezza dei tifosi che perdono il proprio beniamino ma quando un giocatore vuol cambiare, come accaduto ad Higuain, è difficile da trattenere".

Su Sanabria e Kouamé: "La nostra capacità non è quella di saper trattenere un giocatore ma quella di rimpiazzarlo al meglio. Le veloci dinamiche del calcio e del calciomercato ce lo impongono. Sanabria è un attaccante di grande qualità, scuola Barcellona, ha 23 anni e quindi ha grandi margini di miglioramento. La prima volta che arrivò in Italia era forse troppo giovane. Kouame? Lasciatecene qualcuno (ride). Christian è un ragazzo straordinario, corre moltissimo ma riesce a rimanere lucido in zona gol. Ce lo vogliamo godere il più possibile, poi si vedrà".

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