Marco Bellinazzo, giornalista de 'Il Sole 24 Ore', ha parlato ai microfoni di Sky Sport delle prospettive di Inter e Milan e del progetto comune del nuovo stadio di 'San Siro', che sarà modernizzato grazie alla stipula di tra i club. Queste le dichiarazioni di Bellinazzo:
archivio2018
Bellinazzo: “Milan e Inter, incassi come le big? Possibile con San Siro condiviso”
Sul Milan: "Finalmente si può parlare di futuro e di prospettive di rincorsa alle big europee. Oggettivamente l'Inter è più avanti rispetto al Milan, che ha trovato una quadratura a livello proprietario, anche se sappiamo che è una situazione temporanea fino a quando Elliott non disinvestirà sul club e arriverà il vero proprietario. In ogni caso la sta trovando a livello dirigenziale, perché ha composto una bella squadra a livello dirigenziale".
Sul progetto di San Siro condiviso: "Il discorso sullo stadio è fondamentale per provare a diminuire il gap con le big europee. Il progetto verrà ampliato a tutta l'area limitrofa, così come le altre aree commerciali attorno allo stadio. Quello che devi creare è una cittadella sportiva che appartenga alle due squadre. E' un unicum tra le big europee, però è un passo che ho sempre caldeggiato, perché San Siro è uno dei 5 stadi più importanti al mondo, i cosiddetti stadi-monumento. Rinunciarci sarebbe stato un vero peccato. Fare un nuovo stadio sarebbe costato dai 400 milioni in su. Per la situazione attuale di Inter e Milan conviene fare un investimento molto più contenuto su una struttura da far vivere in modo continuativo anche durante la settimana. Non è utopico pensare che si possa farlo".
Sugli incassi: "Oggi Milan e Inter incassano dallo stadio sui 34-35 milioni ciascuno. Le medie che incassano le società più importanti a livello europeo è 100 milioni all'anno e l'obiettivo dei due club milanesi è proprio questo a fronte di un investimento di 100-200 milioni. A San Siro, per fare un esempio stupido, non si può cucinare perché non arriva il gas, perché è uno stadio degli anni '30. Gli incassi da match day possono salire dai 35 milioni ai 60 con 70mila spettatori e avere 20-30 milioni dagli altri servizi nel corso della settimana. Tantissimo, ad esempio, fa il museo della Juventus, che porta incassi per 2 milioni all'anno. Gli incassi per Real Madrid e Barcellona per quanto riguarda i rispettivi musei, però, porta 10 volte tanto".
Sulle alternative a San Siro: "C'è anche la possibilità che non sia San Siro. Nel protocollo si parla di un impianto condiviso genericamente, anche se la priorità resta San Siro. Credo che anche il comune di Milano farà di tutto per spingere in questa direzione, perché incassa quasi 8 milioni all'anno dai due club come canone e San Siro diventa oneroso senza Inter e Milan che paghino. I comuni hanno una sorta di conflitto d'interessi e sono restii a dare autorizzazioni e concessioni per nuovi impianti. Per Milan e Inter ci potrebbe essere una concessione di 99 anni in stile Udinese, che consentirebbe una libera gestione dell'impianto, compreso i cosidetti naming rights, ovvero l'intitolazione dello stadio con qualche sponsor. Vendere i naming rights per 10 anni può consentirti di incassare 8-10 milioni annuali. Però dev'essere tutto nero su bianco, perché l'Udinese si è trovato in difficoltà a livello burocratico per concedere i naming rights del proprio stadio".
Sul futuro proprietario del Milan: "E' prematuro, perché il Milan deve risolvere il problema delle sanzioni per non aver rispettato il Financial Fair Play e poi c'è il problema della valutazione del club, sui 700 milioni. Elliott ha messo quasi 500 milioni, perché oltre al prestito che ha fornito a Li Yonghong, il club ha un costo tra i 50 e i 100 milioni all'anno. Perciò non è semplice trovare un socio, per di più di minoranza. Solo dopo aver risolto questi due problemi si potrà individuare una figura nuova per la proprietà del Milan".
SEGUICI SU: /// /// ///
© RIPRODUZIONE RISERVATA