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Milan, quantità e qualità per Pioli. Il focus su Adli, Diaz e De Ketelaere

Il focus di Pianeta Milan su Brahim Diaz, Adli e De Ketelaere (Getty Images)
Nonostante fino ad ora il mercato del Milan non sia stato particolarmente esaltante, Pioli può sorridere: la rosa è già valida e profonda

Kenneth Malandrin

Alla vigilia di Milan-Udinese della scorsa settimana, durante la classica conferenza stampa prepartita Stefano Pioli si è sentito chiedere: ''É il tuo Milan più forte?''. Con il solito pragmatismo, il tecnico parmigiano ha risposto: "E' un Milan forte, poi sarà il campo a dire se siamo meglio dell'anno scorso.Ho rivisto nei giocatori gli stessi occhi e lo stesso spirito dello scorso anno; questo mi fa sempre pensare in positivo. Nessuno di noi ha raggiunto il massimo livello, è un Milan ancora in crescita".

Parole che probabilmente non volevano andare ad intaccare in alcun modo la caratura degli straordinari ragazzi che hanno composto la rosa dei Campioni d'Italia 2022/23, ma che allo stesso tempo suonano un po' troppo modeste.

La profondità della rosa rossonera

Arrivati a questo punto dell'estate, possiamo dire che il Milan non ha certamente effettuato un mercato roboante e ha anche perso due pedine importanti come Romagnoli e Kessiè; ma, guardando alla rosa rossonera nel suo complesso, Pioli può sicuramente essere soddisfatto di quanto ha a disposizione. Con l'arrivo di due ipotetici giocatori che vadano a occupare gli slot lasciati sgombri dai due ex - punto nevralgico di questa campagna acquisti, che però non dovrebbe risultare in soprese negative - il Milan, almeno sulla carta, uscirebbe tremendamente rinforzato da questa sessione di mercato; alla rosa dell'anno scorso si sono infatti aggiunti De Ketelaere, Adli, Origi e Pobega, nei fatti sostituti di Castillejo, Daniel Maldini, Pellegri/Lazetic e, nel caso molto probabile in cui dovesse uscire, Bakayoko.

Com'è intuibile, quest'anno il Milan guadagnerà molto dall'ottima profondità di rosa: riserve potenzialmente micidiali a partita in corso, dosaggio delle energie ottimizzato, molteplici varianti tecnico-tattiche e sana concorrenza tra i calciatori.

Quasi ogni posizione del campo può essere occupata da almeno due giocatori di grande livello, tanto che spesso la differenza tra i colleghi è minima: Calabria/Florenzi, Rebic/Leao, le punte, gli esterni di destra, ecc... A prescindere da ciò, le gerarchie di Mister Pioli sono nella quasi totalità dei casi molto ben definite. 

Tra le posizioni che ancora attendono un padrone, quella che più desta curiosità tra i tifosi del Milan è sicuramente quella del trequartista. Le ottime impressioni fornite fino ad ora da Adli e De Ketelaere sembravano aver sbarrato definitivamente le porte della titolarità a Brahim Diaz, che, però, godendo della stima di Pioli, sta tentando il controsorpasso; esempio lampante è l'ottima partita da lui disputata contro l'Udinese. Ma per quale motivo Pioli dovrebbe scegliere l'uno al posto dell'altro?

Diaz-De Ketelaere-Adli: la forza della diversità

Per provare a prevedere le mosse del tecnico Campione d'Italia, è bene analizzare i tre calciatori sotto un punto di vista tecnico tattico.

Brahim Diaz è un trequartista dall'elevatissimo tasso tecnico, brevilineo e rapido nei movimenti; nonostante abbia talento da vendere, l'anno scorso lo spagnolo non è riuscito a rimpiazzare a dovere Hakan Calhanoglu; nonostante un ottimo primo segmento di campionato l'ex City è infatti involuto gradualmente, arrivando a giocarsi il posto con Krunic e Kessiè, non propriamente due trequartisti.

I principali problemi riscontrati da Diaz riguardano principalmente l'ultimo passaggio, le scelte in fase di possesso, l'incisività sotto porta e la scarsa resistenza nei duelli fisici, che, in combinazione alla sporadica leziosità lo portano a perdere diversi palloni.

Passando ad Adli e De Ketelaere, le premesse sembrerebbero rivelare l'antidoto perfetto a queste mancanze; l'ex Bordeaux è un giocatore che interpreta il ruolo con la visione del centrocampista, abbinando gioco di regia e di rifinitura a ottime capacità tattiche. De Ketelaere invece risulta più associabile all'idea della mezza punta ibrida e dinamica, abile a muoversi negli spazi e ad occuparli. Il nazionale belga dispone anche di ottima finalizzazione, visione e buona capacità di adattamento alle varie situazioni del rettangolo verde; questa sua peculiarità, gli permette di occupare sostanzialmente tutti i ruoli dell'attacco senza particolare affanno.

Inoltre, sia il francese che il belga sono giocatori dal fisico importante (rispettivamente 1,86m e 1,92m), aspetto che aggiunge maggiore complementarietà alla trequarti rossonera.

Quindi, più concretamente, Diaz può portare principalmente 'confusione ordinata'- elemento particolarmente utile a partita in corso, vedasi il derby dello scorso febbraio - grazie alla sua tecnica e rapidità; De Ketelaere fornisce gol, assist e un'ottima duttilità, mentre Adli garantisce abilità nella costruzione del gioco e di occupazione degli spazi. Queste alternative fanno gongolare Pioli, che potrà seriamente decidere di eleggere i titolari solamente sulla base dell'avversario che sfiderà di volta in volta.

Conclusioni

In conclusione, Pioli dispone di tre giocatori dalle caratteristiche differenti, con De Ketelaere che potrebbe addirittura adattarsi e giocare dall'inizio con i due compagni. Di conseguenza, vista anche le particolarità di questa stagione, il 'dilemma trequarti' probabilmente si concluderà in una sana e proficua staffetta tra i tre. 

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