A pronunciare il nome di Ruben Loftus-Cheek a tutti i tifosi rossoneri viene in mente solo una cosa: la sfida di Champions League tra Milan e PSG. Dominante, potente e decisivo, una versione del centrocampista inglese che, purtroppo, non abbiamo più rivisto. C'è da dire, però, che la costanza non fa certamente parte della carriera del classe '96. Al suo primo anno in Italia, Loftus-Cheek sorprende tutti e conclude la stagione con 40 presenze, 10 gol e 2 assist, prendendosi la scena come "trequartista invasore" con Stefano Pioli e donando grande fiducia per il futuro.


ULTIME MILAN NEWS
Milan, Loftus-Cheek e una stagione da riscattare. Può essere il suo anno?
Milan, sarà l'anno del riscatto di Loftus-Cheek? Intanto il paragone con Reijnders non regge
—Poi, però, arrivano gli infortuni, 4 per la precisione, che gli fanno saltare ben 27 partite, relegandolo a una mera comparsa nell'arco dell'ultima deludente annata. Un feeling mai trovato con Paulo Fonseca, complice anche una confusione tattica relativa al suo ruolo, e poche, pochissime, presenze con Sergio Conceicao. Adesso arriva Massimiliano Allegri, un tecnico che, con questo tipo di giocatori, ci sa fare eccome.
LEGGI ANCHE
La domanda sorge così spontanea: può essere l'anno di Loftus-Cheek? Molto dipenderà dalla sua condizione fisica, dal programma che stilerà il tecnico livornese per lui e, ultimo ma non per importanza, la sua posizione in campo. Inoltre, c'è da fare un appunto, poiché sui social si è scatenato un grande dibattito riguardante un confronto tra la prima stagione in rossonero di Loftus-Cheek e la seconda, sempre in rossonero, di Tijjani Reijnders.
Cerchiamo di dirlo nel modo più semplice possibile: la stagione di Tijjani Reijnders è stata eccezionale. 15 gol e 5 assist in 56 presenze, una costanza importante e una leadership tecnica indiscutibile. Le due annata non si possono mettere a paragone, dato che Loftus-Cheek, come spiegato sopra, giocava molto più avanti, affiancandosi spesso a Olivier Giroud. Inoltre, Reijnders era parte fondamentale della manovra e lo vedevamo spesso partire dal basso. Il confronto è lecito, per carità, ma bisognerebbe tenere conto di altri fattori che il centrocampista olandese avrebbe potuto soffrire: il cambio di allenatore, i risultati negativi e il costante pessimismo verso una squadra che, a distanza di un anno, possiamo definire come costruita male.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il tuo commento verrà moderato a breve.
Puoi votare una sola volta un commento e non puoi votare i tuoi commenti.