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Maldini: “Futuro? Al Milan le porte sono sempre aperte…”

Paolo Maldini Milan
Paolo Maldini, storica bandiera rossonera, ha rilasciato una lunga intervista nel giorno del suo compleanno: ecco tutte le sue dichiarazioni

Salvatore Cantone

Paolo Maldini, nel giorno del suo cinquantesimo compleanno, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Premium Sport: “Ho una vita felice e movimentata anche senza calcio, mi sono abituato quasi subito alla nuova vita. Per 25 anni mi sono goduto un periodo unico, ora ho più tempo per me e la mia famiglia che da sempre è fondamentale per me. Seguo i miei figli nel calcio ma niente paragoni, mia moglie è come la mia stampella".

Sul provino con Il Milan: “Ricordo il primo provino per il Milan, ai tempi non potevano essere presi ragazzi sotto i dieci anni. Era a Linate, fui preso quasi subito".

Sui 30 anni: “Ero ai Mondiali in Francia, non ho mai avuto fortuna nei campionati del mondo: sempre eliminato ai rigori o al golden gol. Per mia mamma fu una sofferenza: io capitano, mio padre allenatore".

Sui 40 anni: "Col Milan avevamo chiuso una rincorsa nel ritornare ad alti livelli, la rivincita con Liverpool e Boca Juniors aveva portato Champions League e Mondiale per club. Avevo già detto alla società che sarebbe stato il mio ultimo anno".

Su Sacchi: “Con lui è partito tutto. Senza Arrigo non ci sarebbero stati 20 anni di grande Milan".

Su Capello: "I record parlano chiaro. La formazione 1991-92 credo sia stata la migliore di tutte".

Su Ancelotti: "Naif. Ci ha cambiato mentalità, è quello in cui mi sono divertito di più".

Sul suo addio al calcio in Fiorentina-Milan: "Sentii il grande affetto del popolo viola ma di tutto quello italiano, diventi un calciatore 'di tutti' quando giochi così tanto in Nazionale e per come ti comporti in campo".

Sul calcio di oggi: “Nel calcio di oggi si gioca meno in verticale, c'è più possesso palla. E infatti chi fa la differenza è chi vede gioco, chi cerca il dribbling: va tutelato anche se sbaglia di più. Cristiano Ronaldo grande bomber, si è trasformato nel corso della carriera ma io scelgo sempre Messi: fa cose difficili anche solo da pensare".

Sul Milan: "Sono contento per Gattuso, ha fatto bene anche se gli obiettivi di inizio stagione sono stati ridimensionati. Vediamo cosa succederà, ci sono tanti punti di domanda".

Sulla Nazionale italiana: "Il mancato Mondiale non dipende solo dal playoff perso con la Svezia, c'entra anche la gestione della Figc negli ultimi 4 anni: dicevo che il calcio era poco al centro del progetto, ecco i risultati. Per me la Nazionale era il massimo, rappresenti tutti".

Sul suo futuro: "Ho poche scelte, vista la mia carriera: o Milan o Nazionale. Non è detto che debba per forza rientrare nel calcio. Certo, per i colori rossoneri le porte sono sempre aperte: per ora non ho ancora trovato le condizioni ideali per dire di sì". Chissà che l'ex capitano non possa entrare finalmente in società con il cambio di proprietà in Casa Milan:

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