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L’effetto Modric: il Milan scommette (ancora) sull’eterno talento

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Un colpo di mercato che scuote la Serie A con l'arrivo di un fuoriclasse Pallone d'Oro: Luka Modric: la filosofia dei 'campioni maturi'
Alessia Scataglini
Alessia Scataglini

Un colpo di mercato che scuote la Serie A con l'arrivo di un fuoriclasse Pallone d'Oro: Luka Modric ha firmato con il Milan. Un'operazione che riporta l'attenzione sulla filosofia rossonera di affidarsi a campioni maturi, spesso vicini al culmine della carriera, per innalzare la qualità della rosa, portando anche quella giusta dose di esperienza.

L'età è solo un numero: il Milan si affida nuovamente agli 'anziani'

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"L'età è solo un numero". Questo mantra sembra risuonare perfettamente con la scelta di Modric, che tra due mesi compirà 40 anni. Il Milan, d'altronde, non è nuovo a questo tipo di scommesse. La storia rossonera è costellata di tentativi (alcuni gloriosi, altri meno riusciti) di integrare grandi campioni, magari a fine carriera, per garantirsi quella "qualità ed esperienza" che solo certi fuoriclasse sono in grado di portare.


Tra grandi nomi e vani tentativi: il precedente Milanese

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Ricordiamo Fernando Torres, arrivato a 30 anni con lo status di leggenda del Liverpool. Il suo biennale (con opzione per il terzo) si trasformò in sei mesi e un solo gol in 10 presenze. Un'avventura breve e molto deludente. Poco più lunga quella di Rivaldo, che a 30 anni, dopo una vita al Barcellona, portò in bacheca Champions, Coppa Italia e Supercoppa Europea, ma faticò a trovare spazio, chiuso da un certo Kakà e Rui Costa. Il fenomeno brasiliano che correva come un treno era solo un lontano ricordo, e l'esperienza si concluse con una rescissione dopo poco più di una stagione.

Anche il "Fenomeno" Ronaldo, purtroppo, non riuscì a imporsi pienamente nella sua parentesi rossonera. Arrivato a 31 anni, la sua avventura fu segnata da diversi infortuni devastanti, culminati con la rottura del tendine rotuleo che pose fine al suo sogno rossonero. E che dire di Ronaldinho? Le sue geniali giocate si alternavano a serate "mondane" e allenamenti raggiunti direttamente dai locali. Seppur in forma fosse inarrestabile e miglior assist-man in una stagione, l'arrivo di Allegri lo relegò ai margini.

Non solo brasiliani: Christian Vieri, nel 2005, cercò fortuna dall'altra sponda di Milano per guadagnarsi un posto al Mondiale 2006, ma fu chiuso da Shevchenko e Gilardino e finì al Monaco.

I trionfi della "Vecchia Guardia": Beckham, Ibra e Giroud

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Tuttavia, la storia recente del Milan annovera anche successi clamorosi. David Beckham, nei suoi prestiti dal 2009 al 2010, incantò tutti i tifosi con le sue punizioni a dir poco perfette, dimostrando che la classe non ha età. Ma i veri simboli di questa filosofia sono stati Zlatan Ibrahimovic e Oliver Giroud. Ibra, tornato a 38 anni nel 2020, ha letteralmente preso per mano una squadra in assoluta difficoltà, diventando il giocatore più anziano a segnare in un derby e superando i 500 gol in carriera.

Nonostante gli infortuni continui, a quarant'anni è stato protagonista di uno Scudetto indimenticabile. Al suo fianco, in quella stagione, Oliver Giroud, capocannoniere della squadra insieme a Leao, ha dimostrato che l'unione di esperienza e fame di vittorie può fare la differenza. L'età combinata di Ibra e Giroud nel loro primo anno insieme sfiorava i 74 anni.

Modric: l'ultimo atto di classe pura a San Siro

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L'arrivo di Luka Modric si inserisce perfettamente in questa tradizione. Il Milan, con il suo Pallone d'Oro in rosa, non punta solo all'esperienza, ma a quella classe innata che solo i veri fuoriclasse possiedono. Modric è un metronomo, un visionario, un leader silenzioso capace di illuminare il gioco e di alzare il livello di un'intera squadra.

La sua presenza a San Siro è la conferma che il Milan, pur proiettato verso il futuro, sa ancora come puntare sul talento puro e sulla leadership carismatica per inseguire i suoi obiettivi. L'età, dopotutto, è solo un numero.