Pianeta Milan
I migliori video scelti dal nostro canale

news milan

Il Milan di Pioli vs il Milan di Rangnick. Cosa cambia

Stefano Pioli e Ralf Rangnick (credits GETTY images)

ULTIME NOTIZIE MILAN NEWS - Stefano Pioli, a sorpresa, confermato come allenatore rossonero. Cosa cambia tra il suo Milan e quello di Ralf Rangnick?

Renato Panno

ULTIME NOTIZIE MILAN NEWS - Stefano Pioli, designato da mesi come 'vittima sacrificale' e non più che un traghettatore, ha vinto. L'attuale allenatore rossonero si è meritato il rinnovo a suon di prestazioni convincenti con il suo Milan. Un epilogo a sorpresa, che ha allontanato definitivamente le voci fastidiose su Ralf Rangnick, dato fino a ieri come prossimo tecnico rossonero. Il Diavolo post lockdown ha convinto anche Ivan Gazidis, primo sostenitore della rivoluzione Rangnick, a puntare su Pioli fino al 2022.

A questo punto il Milan, invece di ripartire da zero, riprenderà il prossimo anno i princìpi di gioco di Pioli, che sembra essere finalmente entrato nella testa dei giocatori. L'idea di Gazidis forse era diversa, perché Rangnick si è distinto in Germania per il suo gioco spumeggiante e concreto. A questo punto è lecito chiedersi: quali sono le differenze tra il Milan che sarà di Pioli e quello che sarebbe potuto essere di Ralf Rangnick?

Partiamo dal Milan attuale, una squadra che ha assorbito i dettami del tecnico ex Fiorentina, subentrato a Marco Giampaolo a metà ottobre. Fin dal suo insediamento, Pioli ha cercato di inculcare due parole fondamentali al gruppo: determinazione e intensità, due qualità mai viste nella breve era del suo predecessore. Fino al lockdown, i rossoneri hanno macinato gioco, ma si sono spesso persi sul più bello, portando a casa molto meno di quanto avrebbero meritato. Il calcio di Pioli si basa su un massiccio possesso palla, che mira a scaricare palla verso i suoi esterni per allargare il campo, ma che sfrutta anche le qualità da regista offensivo di Zlatan Ibrahimovic e le geometrie di un ritrovato Hakan Calhanoglu. Un calcio basato su un modulo chiave, il 4-2-3-1, che sembra aver messo a posto alla perfezione tutti i tasselli del puzzle.

Tutto diverso invece il pensiero di Ralf Rangnick, che in carriera ha spesso utilizzato diversi moduli per le sua squadre. La difesa a 4 sembra essere una delle poche certezze (qualche volta ha utilizzato anche la difesa a 3), ma da qui in poi il tedesco si è sempre sbizzarrito, mettendo in campo il 4-3-1-2, il 4-2-3-1, ma il sistema di gioco maggiormente schierato risponde al 4-4-2. Lo stesso modulo con cui Pioli ha iniziato la metamorfosi rossonera post arrivo di Ibra. I due centrocampisti davanti alla difesa hanno molto da fare con Rangnick, visto che i due esterni alti a sostegno delle due punte di ruolo sono sempre stati molto offensivi. Possesso palla? Nemmeno per sogno. Il gioco di Rangnick è sempre stato eccessivamente verticale e senza fronzoli: la palla deve arrivare subito in avanti, costruire dal basso non è una sua prerogativa.

Differenze sostanziali tra i due dunque, con il Milan che ha evitato l'ennesima rivoluzione e ha scelto la continuità. Rangnick sarebbe stato un progetto affascinante, ma Pioli ha sicuramente meritato un rinnovo che in pochi si aspettavano.

SEGUICI SUI SOCIAL : CLICCA QUI ⇓

tutte le notizie di

Potresti esserti perso