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Gattuso più forte degli infortuni: ecco come cambia il Milan

Gennaro Gattuso
Sebbene ci siano tanti infortuni, il tecnico Gennaro Gattuso sta riuscendo a ridisegnare il Milan, dando delle soluzioni alternative al classico 4-3-3

Redazione

di Valerio Paini

Una partita che alla vigilia era vista come una trasferta pericolosa per la fisicità dell'avversario, per il clima ostico e quasi mai favorevole e per i tanti infortuni che avevano falcidiato la rosa rossonera. Presupposti molto sfavorevoli ma che, grazie alla favolosa azione di Alessio Romagnoli, prima in recupero di palla e poi in attacco per segnare il gol decisivo, sono stati disattesi, così come è caduto il tabù dello stadio friulano dove il Milan, già dai tempi di Gennaro Gattuso giocatore, ha sempre faticato.

Una vittoria dai più significati e che ha reso ancor più protagonista proprio quel Gennaro Gattuso, ora allenatore rossonero, messo alla prova dal destino che, in questo periodo, gli sta riservando prove sempre più difficili, tutte molto ravvicinate, e con strumenti sempre più esigui, vista la rosa sempre più decimata. L'allenatore rossonero però, sempre molto tranquillo, ha predisposto, almeno inizialmente, la sua squadra con il nuovo 4-4-2, in una versione quasi obbligata vista l'assenza dei protagonisti principali sia della difesa a 3, sia del consueto 4-3-3. Un contesto già di per sé complicato che, nel finale di primo tempo, si è ancor più incrinato per l'infortunio di Gonzalo Higuain, costretto a lasciare il campo a seguito di uno scontro di gioco.

Una situazione estremamente emergenziale che ha costretto il tecnico calabrese a fare ancor di più di necessità virtù: con il solo Patrick Cutrone unica punta, è stato inserito il neo arrivato Samu Castillejo libero di accompagnarlo, a mo' di seconda punta, come anche di svariare per tutto il fronte d'attacco, soprattutto nella zona di Suso per permettere una serie di giocate e scambi tecnici fra i due spagnoli. Ed è stato proprio l'inserimento dell'ex Villareal a dare la prima sterzata decisiva alla partita verso i rossoneri che, con un nuovo 4-2-3-1, hanno iniziato a macinare gioco e, contemporaneamente, a schiacciare lentamente gli avversari nella propria metà campo. Per sopperire poi al calo fisico e alle mancanze in fase offensiva di Diego Laxalt, è stato inserito Fabio Borini per integrare un assetto iper offensivo volto a ottenere la vittoria che, seppur solo nei minuti finali, è incredibilmente arrivata.

Certo è che questa è stata sicuramente una soluzione estemporanea, figlia delle contingenze e della volontà di portare a casa una vittoria necessaria per non perdere il treno Champions League. Fatto sta che il Milan visto, seppur carente di equilibrio, non ha deluso per la mole di gioco creata e la spinta propositiva mostrata; e con i ritorni di Giacomo Bonaventura e Hakan Çalhanoğlu può essere una soluzione veramente interessante: con il centrocampista italiano da mezzala alta nel campo in un ruolo ibrido che, per caratteristiche, può certamente interpretare e il fantasista turco accentrato dietro l'unica punta a dare ancora più imprevedibilità alla trequarti rossonera. Tutto ciò soprattutto se dovesse protrarsi a lungo l'assenza di Lucas Biglia, dimostratosi unico vero regista di questa squadra.

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