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Fontana: “Tanti i meriti di Gattuso, il Milan può lottare per la Champions. Su Donnarumma..”

Alberto Fontana, ex Chievo, Getty Images
Ecco le parole di Alberto Fontana, ex portiere del Chievo Verona, ai microfoni di Radio Rossonera, in vista della sfida di domenica contro il Milan

Donato Bulfon

Le dichiarazioni rilasciate a Radio Rossonera dall’ex portiere del Chievo, Alberto Fontana:

Sulla straordinaria annata vissuta con la maglia del Chievo nel 2005-06: “Il Chievo è da sempre una bellissima realtà dove tutti sanno come lavorare e come creare i giusti presupposti che permettono ai calciatori di vivere senza pressioni e oltretutto in una bellissima città. Il Chievo è una grande famiglia, si sta bene e in quegli anni non si sentiva l’esigenza di guardarsi intorno per cercare magari l’esperienza in una grande. Il Chievo di quella stagione aveva già il suo zoccolo duro ed aveva disputato ottimi campionati e l’ambientamento per i giocatori nuovi era molto semplice. Inoltre potevamo contare sull’apporto di grandi calciatori come Semioli, Amauri, Eriberto, Lanna e molti altri; fin dall’inizio della stagione ci rendemmo conto che saremmo stati per tutti una squadra scomoda da affrontare”.

Su quale squadra di Serie A oggi possa incarnare i valori ed i risultati ottenuti da quel Chievo: “L’Atalanta. Oltre ad avere uno storico settore giovanile, Bergamo è una di quelle città in cui si vive bene e non è cosa da poco perché i giocatori decidono di non guardarsi intorno per andare altrove; un po’ come Pellissier: poteva andar via dal Chievo perché tante grandi squadre l’hanno cercato ma è sempre rimasto lì facendo la sua scelta di vita”.

Sul pubblico a supporto del Chievo: “Lo stadio pieno dà sempre una mano, però nel nostro caso ti rendevi conto che stavi simpatico anche a tanta gente e paradossalmente ti sentivi più gratificato quando andavi a giocare fuori casa. I tifosi del Chievo sono sempre molto presenti ed affezionati ma spesso provengono da altre città; di fatto è il Verona ad avere un maggior bacino d’utenza”.

Sulle vecchie sfide contro il Milan: “In quegli anni era un grandissimo Milan, d’altronde il calcio italiano era al top. Guardando le nazionali più importanti infatti potevamo notare come moltissimi giocatori militassero in Serie A. Erano annate in cui il calcio italiano poteva portare 3 squadre tra le 4 semifinaliste di Champions League e dar vita ad una finale tutta italiana”.

C’era un giocatore del Milan che non avresti mai voluto affrontare? “Beh, Kakà mi ha fatto diversi goal ma direi Andrea Pirlo. Ogni volta che batteva una punizione c’era da sperare che la palla andasse fuori; era uno di quei giocatori capaci di cambiare l’equilibrio di una partita da un momento all’altro”.

Sul match di domenica prossima tra Milan e Chievo: “Il Chievo non sta attraversando un buon momento ma per quanto riguarda la lotta per la salvezza è quella che rischia meno perché sono abituati a lottare e restare con i piedi per terra. Il Milan di oggi è una bellissima realtà e sono molto contento per Gattuso perché in un momento difficile ha dato certezze ed entusiasmo; se solo ieri ci fosse stato il VAR… Non dico che nel secondo tempo il Milan sarebbe riuscito necessariamente a qualificarsi ma sarebbe stato bello assistere ad una ripresa partendo dal risultato di 1-0 in favore dei rossoneri”.

Sui meriti di Gattuso: “Gattuso ha grinta, oltre che la capacità di essere sempre sul pezzo. Ha grandi meriti perché è riuscito ad infondere alla squadra grinta e convinzione. Tralasciando quello che è successo nelle due partite di coppa, fare goal al Milan adesso è veramente complicato. Quando prendi il primo goal in Italia, anche se dovesse succedere contro l’ultima in classifica, la partita diventa complicatissima. Non dico che il Milan sia da Scudetto ma può certamente giocarsela per arrivare al quarto posto. Io sono un simpatizzante dell’Inter ma non ho mai tifato contro le altre squadre”.

Su Donnarumma: “Assolutamente un predestinato, non è cosa da tutti presentarsi a 16 anni a San Siro ed essere titolare nel Milan. Fare il portiere in una piccola squadra è un conto, farlo in una grande squadra è quasi un altro sport. Ha già fatto un centinaio di presenze in Serie A e può ripercorrere le orme di grandi portieri come Peruzzi e Buffon anche se non so se riuscirà a raggiungere quei livelli perché per farlo bisogna migliorare costantemente sui dettagli. Quello che è successo a livello di mercato non l’ha aiutato ma non bisogna dimenticare che è un ragazzo di soli 19 anni. Credo possa andar via, se fossi in una grande squadra ed avessi bisogno di blindare la mia porta per diversi anni, guarderei sicuramente a lui. Confronto Gianluigi Donnarumma-Sebastiano Rossi? Seba ha fatto 12 anni di Milan e al momento è sicuramente più avanti. Era difficilissimo giocare in una squadra che prendeva 1 tiro in porta a partita”.

Domanda diretta, le manca il calcio? “Ad essere sincero no. Sono il figlio di un bagnino ed abito a Cervia a 50 metri dal mare. Per me ogni estate era difficilissimo andar via da qui perché lasciavo una sorta di Paese dei Balocchi; tornare a casa è stato bellissimo. Qualche volta mi chiama qualche Ds per avere qualche giudizio su un giocatore ma in ogni caso non mi andava più di vivere sempre con le valigie in mano. Tornare nel mio mondo è stato molto più facile di quello che pensavo, d’altronde ho smesso a 42 anni e mezzo. Hobby? Sì, gioco a racchettoni; l’ho fatto anche oggi pomeriggio al mare perché non son capace a star fermo. Inoltre, mi piace molto anche il beach volley”.

 

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