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Classifica Serie A post-mercato: Milan, qualcosa è andato storto

Il Milan festeggia un gol
Il calciomercato invernale è terminato da oltre due mesi e già si possono fare i primi bilanci dopo il cosiddetto mercato di riparazione.

Donato Bulfon

Il calciomercato invernale è terminato da oltre due mesi e già si possono fare i primi bilanci dopo il cosiddetto mercato di riparazione. Andando ad analizzare le gare sin qui giocate dal 31 gennaio in poi, su sei partite disputate, la parte del leone la fa sicuramente la Roma. Sei vittorie, diciotto punti e una zona Champions riagganciata dopo gli ultimi mesi del 2015 praticamente disastrosi. Merito dei nuovi? Forse, ma anche del nuovo tecnico Luciano Spalletti. La cura dell'ex allenatore dello Zenit ha avuto i suoi effetti, rigenerando chi sembrava finito e trovando la giusta malgama tra la vecchia guardia e i nuovi arrivati. El Shaarawy e Perotti, infatti, sembrano essersi integrati al meglio, diventando bene presto le frecce in più nell'arco dell'attacco giallorosso.

La conferma della Juventus, che ormai non perde da una vita, ha fatto si che i bianconeri abbiano vinto 5 delle ultime sei gare, non usufruendo di particolar innesti nel calciomercato di gennaio. E' il caso di dire che squadra che vince non si cambia: 16 punti su 18 disponibili e primo posto riconquistato dalla banda di Allegri. Il calciomercato invernale è stato in chiaroscuro invece per le altre. Napoli, Milan, Fiorentina e Sassuolo dal 31 gennaio hanno conquistato 11 punti, con i partenopei in leggero calo rispetto alla prima parte di stagione che lo aveva portato in testa alla classifica per diverso tempo. Gli azzurri sono intervenuti sul mercato per rafforzare la rosa ma gli effetti non sono stati positivi. Come per il Milan, che in entrata non ha praticamente operato, convinto nel recupero del figliol prodigo Boateng e dei lungodegenti Menez e Balotelli. Il rimpianto rossonero? L'ormai trascinatore giallorosso El Shaarawy, che poteva tornare in rossonero ma che poi ha scelto di ricominciare da Roma.

Cos'è che non ha funzionato in casa milanista? Tanti aspetti, soprattutto in uscita. La mancanza partenza di Luiz Adriano ha scombussolato tutti i piani di Galliani, che in extremis è stato tentato di far partire Niang, ma poi è tornato sui suoi passi. Nessun arrivo, tante partenze, come quelle di De Jong e Nocerino, ma con il solito refrain: "Numericamente siamo a posto così". La sconfitta contro il Sassuolo ha soltanto accentuato dei problemi che erano sopiti dopo un'ottima striscia positiva. Tutto sommato, comunque, il cammino rossonero è stato positivo, tre vittorie, due pareggi e una sconfitta. Come quelle di Fiorentina e Sassuolo e meglio dell'Inter, che con Eder voleva piazzare il colpo dell'inverno, ma che non si è rivelato tale. Per i nerazzurri i punti nelle ultime sei gare sono stati 10.

Ora, a dieci giornate dal termine e con 30 punti in palio, i nodi verranno al pettine: le prossime gare saranno decisive per Scudetto, Champions e Europa League.

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