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CHI AL SUO POSTO?

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La posizione di Massimiliano Allegri in questo momento è molto precaria, appesa ad un filo, e dipende soprattutto dalla prossima partita in Champions League contro il Barcellona e i match seguenti in campionato, che determineranno quale...

Pietro Locatelli

La posizione di Massimiliano Allegri in questo momento è molto precaria, appesa ad un filo, e dipende soprattutto dalla prossima partita in Champions League contro il Barcellona e i match seguenti in campionato, che determineranno quale sorte toccherà al Milan in questa stagione. L'operato del Conte Max in questi 4 anni è stato più che valido, a dispetto di quanto alcune persone vogliono far credere, per un allenatore che si affacciava ad una grande squadra. Magari il mister non ha il carattere per gestire un ambiente così impegnativo e difficile, ma i giocatori fino ad adesso sono sempre stati schierati dalla sua parte, senza alcun evidente malumore nello spogliatoio. Quindi se la dirigenza dovesse decidere di cambiare la guida di questa squadra, chi potrebbe scegliere? Chi potrebbe prendere in mano la situazione e dare una scossa decisa a tutti per sviluppare una squadra che abbia un'identità, un gioco e un'idea di calcio da applicare in campo? La lista dei possibili candidati è lunga, inizia con gli ex Seedorf, Inzaghi e Van Basten e passa per Devis Mangia, ex CT dell Under-21 italiana, un tandem formato da Mauro Tassotti e Filippo Galli, Vincenzo Montella che sta tanto ben figurando con la Fiorentina, e Cesare Prandelli, ormai destinato ad abbandonare l'Italia nel post-mondiale. I prime tre sono ipotesi affascinanti, soprattutto perchè richiamano le vecchie glorie del Milan, i tempi in cui i rossoneri dominavano la scena italiana ed internazionale, attirando attenzioni da ogni dove. Ma se MVB è già allenatore da un po', i risultati di un suo presunto talento da commissario tecnico non si sono mai visti ed è unicamente un pensiero che stuzzica da sempre il presidente Berlusconi. Il buon vecchio Clarence, invece, non ha ancora terminato i corsi necessari per poter allenare nella giurisdizione UEFA, è quindi senza alcuna esperienza, chiede tanti soldi e sarebbe un azzardo collocarlo immediatamente su una panchina tanto delicata. Inzaghi invece sarebbe meglio tenerlo a fare gavetta nelle giovanili ancora per un altro anno almeno, in modo da non rischiare di sprecare l'evidente attitudine alla guida di una squadra in un vano tentativo di far rinascere il mito di Superpippo. Tassotti in coppia con Galli sarebbe una valida soluzione, il Tasso conosce da tantissimi anni l'ambiente milanista, ha lavorato a stretto contatto con moltissimi allenatori ed è richiesto in molte società italiane, anche se Mauro ha sempre rifiutato qualsiasi offerta (Lazio, ndr). Prandelli non è un'ipotesi pienamente convincente, pur avendo allenato in Serie A la Fiorentina ed essendo attualmente il mister della nazionale italiana, non si è mai lanciato in un ambiente che richieda costante impegno ed enormi pressioni per tutta la durata della stagione, anche se non si mette assolutamente in discussione la sua competenza. Montella e Mangia rimangono le possibilità che stuzzicano di meno i pensieri dei tifosi milanisti, anche se entrambi hanno dei validissimi curricula vitae, avendo il primo dimostrato tutta la sua determinazione ed il suo talento con la Fiorentina ed il secondo lavorato a stretto contatto, con ottimi risultati, con moltissimi giovani promesse del calcio italiano, conoscendo così le dinamiche per sfruttare al meglio il loro potenziale.

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