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Botte e VAR a Catania: Milan sorpreso dal Betis

Milan-Betis Sanabria
Il Milan ha perso 2-1 contro gli andalusi l'ultima sfida amichevole prima del playoff di Europa League: decisivo un rigore 'televisivo' al 90'

Daniele Triolo

Ieri sera, allo stadio 'Massimino' di Catania, il Milan di Vincenzo Montella ha perso per 2-1 al cospetto del Betis Siviglia di Quique Setién in occasione dell'ultima sfida amichevole del precampionato prima di cimentarsi nei contro i macedoni del e nel debutto in Serie A a Crotone.

Per la circostanza, Montella : Gianluigi Donnarumma, Andrea Conti, Mateo Musacchio, Ricardo Rodríguez, Giacomo 'Jack' Bonaventura sono rimasti ad allenarsi a Milanello; Franck Kessié è partito dalla panchina per rifiatare un po' in un inizio di stagione dove non si è mai fermato, mentre, giocoforza, è stato rinviato l'esordio dal 1' di Lucas Biglia causa un rimediato prima della partenza per la Sicilia.

Milan-Betis, dunque, è stata una propizia opportunità per chi, come o Riccardo Montolivo, aveva bisogno di mettere benzina nelle gambe in vista di una stagione che si preannuncia molto lunga e per osservare con particolare attenzione le prestazioni dei nuovi. Il pubblico rossonero ha accolto, festante, il debutto da titolare del nuovo capitano del Milan, , già apparso all'altezza della situazione; ha giubilato alle iniziative del solito Suso, ha esortato i timidi tentativi di mettersi in mostra da parte di Hakan Çalhanoğlu.

Soprattutto, però, la partita contro gli andalusi è stato un bel banco di prova per il centravanti portoghese André Silva, fino a prova contraria (o a notizie sul fronte calciomercato), attaccante centrale titolare nel 4-3-3 di Montella che, per tentare di assistere nel miglior modo possibile il pupillo di Cristiano Ronaldo, ha sovente fatto ricorso, nella caldissima serata catanese, ad un più offensivo 4-2-3-1. L'ex Porto si è mosso bene, ha dimostrato di avere i numeri giusti, ma anche di aver bisogno di crescere ulteriormente, meglio se senza pressioni.

La partita, a cui il Milan aveva approcciato molto bene, è stata caratterizzata da due temi principali: da una parte, il gioco molto duro degli andalusi, che hanno picchiato sin dai primi minuti, e la conseguente direzione di gara dell'arbitro Daniele Doveri di Roma il quale, in un'amichevole, è stato costretto a tirare fuori ben 9 cartellini gialli, 5 per il Milan e 4 per il Betis. Dall'altra, ovviamente, il ricorso al VAR (Video Assistant Referees), ieri adottato in via sperimentale, che ha suscitato non poche polemiche. Più che per l'utilizzo in sé stesso, per le modalità dello stesso.

E' stato grazie alla moviola televisiva, infatti, se Doveri ha cancellato, dopo 15' circa, , che era stato abile a farsi trovare pronto per la deviazione volante sulla punizione calciata magistralmente da Çalhanoğlu: tramite il VAR ha 'pizzicato' il fuorigioco del lusitano sulla deviazione di Luca Antonelli. Tutto giusto e corretto, per carità. Fermare il gioco per più di 2-3', però, appare forse un po' eccessivo. Il VAR, poi, è stato decisivo anche nel finale di gara, quando Doveri, tornando su una sua decisione, ha fischiato il calcio di rigore per il Betis per una deviazione con il gomito, in barriera, di Çalhanoğlu sulla punizione calciata da Joaquín e neutralizzata con bravura da Antonio Donnarumma. Dal dischetto, al 90', l'ex romanista Tony Sanabria non ha fallito regalando al Betis una vittoria di prestigio sull'avversario più quotato.

Nel mezzo, una decente prestazione del Milan, molto bene quando ha tenuto il possesso palla a ritmi alti cercando di imporre il proprio gioco, un po' meno bene quando i ritmi, per caldo e stanchezza, si sono abbassati e si è intestardito a cercare di sfondare il muro biancoverde con azioni personale anziché corali e manovrate. A freddo era arrivato il gol del vantaggio Betis, firmato con un gran tiro da fuori di Fabián ed il momentaneo pareggio del Milan, firmato da André Silva su rigore concesso per spinta di Tosca su Gustavo Gómez in area piccola sugli sviluppi di un calcio d'angolo. Ha vinto il Betis, ma la strada, per il Milan, è quella giusta: quando testa e gambe supporteranno meglio la squadra di Montella, in campo potrà vedersi tutt'altra squadra.

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