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Bellinazzo: “A luglio è stato Donnarumma a non voler sottoscrivere la clausola”

Marco Bellinazzo
Marco Bellinazzo, giornalista de 'Il Sole 24 Ore', ha parlato delle ultime novità sul caso relativo alla situazione contrattuale di Gianluigi Donnarumma

Daniele Triolo

Marco Bellinazzo, giornalista de 'Il Sole 24 Ore' esperto del connubio tra calcio ed economia, ha parlato ai microfoni di 'Tutti Convocati', trasmissione in onda sulle frequenze di 'Radio24', delle ultime novità sulla situazione contrattuale di Gianluigi 'Gigio' Donnarumma, ieri pesantemente contestato dalla Curva Sud in occasione degli ottavi di Coppa Italia tra Milan e Hellas Verona. Queste le dichiarazioni di Bellinazzo:

Sulla contestazione dei tifosi a Donnarumma: “Una presa d'atto di una tifoseria che aveva perdonato in estate e che ora è stata portata allo stremo dalla nuova vertenza che si potrebbe aprire. O forse non aprire mai”.

Sull'intera vicenda dal punto di vista giuridico: “Per chiarezza: c'è stato un momento, quello della firma del rinnovo di contratto di Donnarumma, lo scorso 11 luglio, in cui non c'è stato allineamento tra giocatore ed il suo entourage perché, mentre Raiola ed i legali avevano lavorato sulla clausola rescissoria, che tutela sempre il calciatore con una scappatoia ad un prezzo prefissato e non il club, al momento della firma è stato lo stesso Donnarumma, con la famiglia, a non voler sottoscrivere la clausola. Perché ama il Milan, perché voleva tutelare il Milan, per dargli più potere sul mercato, non si sa. Ma non è stata né siglata né depositata. Quindi, mesi dopo, sono partite le lettere dai legali di Raiola che parlano di un contratto da invalidare, che, a termini giuridici, può essere annullato in due casi: o in caso di violenza, oppure di dolo, ovvero se il ragazzo avesse firmato un contratto diverso da quanto proposto. Lascio a voi i commenti sull'operazione e sulle tempistiche della stessa: dal punto di vista giuridico e giudiziario, violenza e dolo sono difficili da dimostrare”.

Ancora sui danni psicologici e di immagine al ragazzo: “Oltre al danno per lui, è un patrimonio del club. Si crea un danno d'immagine al club, alla società. Nessuno ha smentito che siano arrivate queste lettere: si sta creando un danno al Milan, facendola passare come una società che obbliga i suoi tesserati a firmare contratti che non vogliono. Il signor Raiola sta creando problemi al suo assistito ed al Milan: ora il club deve reagire e Donnarumma deve fare capire da che parte vuole stare”.

Sulla possibilità che sia il Milan a cavalcare l'onda Donnarumma per spostare l'attenzione dai suoi problemi economici sul ragazzo: “Sarebbe una strategia di comunicazione controproducente. E' il Milan che viene dipinto in maniera negativa e comunque come una società che si trova alle prese con questo tipo di vertenze sollevate dal suo giocatore di miglior prospettiva e talento. Siamo il paese della dietrologia, vero, ma non esageriamo”.

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