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ALLEGRI, BALOTELLI E QUELLA PANCHINA CHE APRE UN CASO. DIETRO L’ESCLUSIONE C’E’ ALTRO

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“Balotelli è bravo, ma i campioni sono dall’altra parte”. Il riassunto, spietato, è di Cristian Panucci, ex rossonero e ora opinionista Sky. Condivisibile o no il suo pensiero, si è sempre detto che i...

Redazione

"Balotelli è bravo, ma i campioni sono dall'altra parte". Il riassunto, spietato, è di Cristian Panucci, ex rossonero e ora opinionista Sky. Condivisibile o no il suo pensiero, si è sempre detto che i fuoriclasse sono quelli che fanno la differenza. Sempre. A maggior ragione nelle partite importanti. E al Camp Nou Mario non c'era. O meglio, non c'è stato per 45 minuti. Poi è entrato, stavolta con il piglio giusto e ha avuto guizzi da grande giocatore. Ma la domanda che sorge spontanea è: cosa può spingere un allenatore a lasciare in panchina la sua punta di diamante? Allegri s'è schermito davanti ai microfoni: "Non sono pazzo, se l'ho messo dentro a partita in corso c'è un motivo". Quale? Non si sa. Tassotti ha parlato di "momento difficile" per SuperMario, Allegri di gastroenterite e di scarsa abitudine a giocare ogni tre giorni, del resto - ha spiegato il tecnico - "Balotelli  prima di venire al Milan, era una riserva, sia all'Inter che al Manchester City; per la prima volta gioca titolare in una grande squadra..". La verità è che questa esclusione non è stata tattica (ci auguriamo, perchè sarebbe follia..) ma punitiva. Per far capire al giocatore come ci si deve comportare. Ha potenzialità enormi, ma deve dimostrarle, impegnarsi e farsi un bagno di umiltà. Deve tornare ad essere il giocatore sereno e determinante dell'anno scorso. La verità è che la panchina del Camp Nou, anche se nessuno al Milan lo dirà mai apertamente, ha aperto un caso. E' un segnale di insofferenza verso il giocatore, è un messaggio: o cambi o sei sacrificabile. Altro che 'incedibilissimo'

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