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#3motivi… Per credere in questo Milan

Milan-Cagliari
Cuore, tecnica, spirito di gruppo: analizziamo i tre motivi che spingono a fidarsi del Milan in questa stagione, che deve essere quella della svolta.

Stefano Bressi

CUORE

Sarà una stagione fondamentale. Sarà la stagione che farà capire a cosa può ambire il nuovo Milan cinese. In caso di obiettivo raggiunto, con la qualificazione alla Champions League, si spalancherebbero le porte di un futuro roseo, altrimenti tutto diventerebbe più complicato. La sensazione, però, è che ci sia possa fidare di questo Milan. Il primo motivo è sicuramente il cuore, che la squadra continua a mettere in ogni match. La squadra sembra abbia voglia di emergere, di riportare il club ai fasti di un tempo. Vincenzo Montella ha più volte sottolineato come dello scorso anno voglia mantenere lo spirito. Finora i segnali sono positivi e gli acquisti di giocatori di carisma come Leonardo Bonucci sono sicuramente d'aiuto.

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TECNICA

Dopo il closing, alla fine della scorsa stagione, la sensazione era proprio che l'obiettivo sarebbe stato alzare il tasso tecnico della squadra. Lo avevano sottolineato Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli in occasione delle prime dichiarazioni. Obiettivo raggiunto. Tutti gli acquisti o quasi hanno doti tecniche importantissime. Da Bonucci a Lucas Biglia, fino ad Hakan Calhanoglu, ma anche i due terzini Ricardo Rodríguez e Andrea Conti. Tutti giocatori che sanno toccare benissimo il pallone e che sicuramente sono stati acquistati in ruoli in cui i compagni dello scorso anno peccavano un po' in quanto a qualità.

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SPIRITO DI GRUPPO

Quale esempio migliore se non il discorso di Bonucci in occasione del match contro lo Shkendija per sottolineare come il gruppo, seppur composto da ragazzi appena arrivati per la maggior parte, sia già molto coeso e possa essere un fatto importante? Il capitano rossonero si è soffermato proprio sul fatto che il Milan è importante perché tutti i giocatori sono importanti. E dovrà essere questo a riportare in alto il Milan. Il gruppo è coeso, basti pensare che neanche la nomina di un nuovo capitano che ha scelto un numero in teoria già occupato ha cambiato le cose.

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