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Tre cose che BERLUSCONI rimprovera a Mihajlovic

Silvio Berlusconi, Presidente del Milan
Sempre più tesi, al Milan, i rapporti tra Silvio Berlusconi e Sinisa Mihajlovic: questo è quello che il Presidente non tollera dell'allenatore serbo

Daniele Triolo

Lo scorso 28 novembre, con la roboante vittoria interna (4-1) contro la Sampdoria di Vincenzo Montella, il Milan sembrava essersi sbloccato, e destinato, in virtù di un calendario favorevole, a dare l'assalto decisivo alla zona Champions League. Invece, dopo aver superato con fatica sovrumana il turno in Coppa Italia contro il Crotone, compagine di Serie B battuta soltanto ai tempi supplementari, il Diavolo ha rimediato due miseri punticini contro il Carpi (0-0) ed in casa contro l'Hellas Verona (1-1), rispettivamente penultima ed ultima in classifica in Serie A.

Tutto ciò è ritenuto inconcepibile dalla società, che vuole rivedere la squadra in Europa dopo due stagioni di digiuno. In particolare, Sinisa Mihajlovic non risulta essere più così 'simpatico' al Presidente Silvio Berlusconi, che viene segnalato visibilmente insoddisfatto per i risultati collezionati dal suo Milan, deludente sotto il punto di vista del gioco e del rendimento, anche contro formazioni, sulla carta, di livello inferiore ai rossoneri.

I rapporti tra Berlusconi e Mihajlovic sono tesi, quasi ai minimi storici: c'è chi pensa che il Cavaliere possa decidere, a breve, per l'esonero del serbo, qualora il Milan non centri la qualificazione ai quarti di Coppa Italia giovedì contro la Samp e non batta, domenica prossima il Frosinone al 'Matusa'; c'è anche, al contrario, chi pensa che l'orgoglioso Mihajlovic possa sbattere la porta e decidere lui stesso di togliere il disturbo. Di certo, sono tre le cose che Berlusconi rimprovera a Mihajlovic: gioco, risultati e comunicazione.

Berlusconi, da sempre fautore del 'bel giuoco', è stanco di vedere il suo Milan soffrire, e subire, gara dopo gara: i rossoneri non riescono quasi mai (salvo qualche partita, come ad esempio quella contro la Lazio, o contro la stessa Sampdoria due settimane orsono) ad imporre il proprio gioco, ed a sviluppare una manovra offensiva di buon livello. Il Milan tiene la difesa troppo bassa e, spesso, questa viene schiacciata dalla pressione delle squadre rivali: logica conseguenza, per uscire dal pressing senza rischiare, si ricorre sovente a delle palle lunghe per gli attaccanti, sistematicamente anticipati e soverchiati dallo strapotere fisico avversario. Il contropiede, allo stato attuale delle cose, sembra essere l'unica arma a disposizione del Milan di Mihajlovic: ma non è stato questo uno dei motivi per i quali, a giugno, è stato congedato Filippo Inzaghi?

Al patron rossonero, naturalmente, questi risultati non bastano. 25 punti in 15 giornate, già 5 le sconfitte rimediate dal Milan, e, fatto salvo per il match contro la Lazio, Mihajlovic ha perso tutti gli scontri diretti disputati, contro Fiorentina (0-2), Inter (0-1), Napoli (0-4) e Juventus (0-1), senza mai riuscire a segnare. Inaccettabile, per una squadra che, nella sessione estiva di calciomercato, ha speso quasi 90 milioni per tornare al vertice della Serie A. Mihajlovic è riuscito, con il passare dei mesi, a riassestare la difesa, che ha subito soltanto 6 gol nelle ultime 9 gare, ma la squadra risulta essere ancora troppo incostante e non in grado di reggere il passo delle prime della classe. Pur non avendo, secondo Berlusconi, un organico inferiore alla Fiorentina, per citarne una.

Infine, a Berlusconi, fine oratore, non va giù il modo, scontroso, burbero e provocatorio, con il quale Mihajlovic si relaziona con la stampa, con lo spogliatoio e, chissà, forse anche con i vertici societari. Il Presidente è sempre stato uomo risoluto, ma abile nella mediazione, e mal digerisce l'atteggiamento bellicoso di un Mihajlovic bravissimo a recitare la parte del leone a parole in settimana, salvo poi 'sgonfiarsi' sistematicamente durante le partite. E, siamo certi, lo sfogo contro il signor Valeri per l'arbitraggio di Milan-Verona non deve essere stato propriamente gradito ad Arcore e dintorni. Sulla base di queste motivazioni, potrà andare avanti tra rose e fiori il rapporto tra Berlusconi e Mihajlovic? Ai posteri, ed all'immediata prova del campo, l'ardua sentenza.

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