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Sconcerti sul Milan: “Squadra lenta e incapace di arrivare al tiro”

Mario Sconcerti
Mario Sconcerti, ex opinionista "Sky", ha scritto sul "Corriere della Sera" le sue opinioni sulla partita del Milan.

andreaantoniacomi

Mario Sconcerti, ex opinionista "Sky", ha scritto sul "Corriere della Sera" le sue opinioni sulla partita del Milan: "Il Milan ha perso improvvisamente a Genova quasi tutte le qualità dell’ultimo mese. Squadra lenta, incapace di arrivare a un tiro, molto preparata tatticamente ma innocua, una buona esposizione formale, quasi nessuna concretezza. Non infinito nemmeno l’avversario, ho visto il Genoa giocare tante volte meglio in casa. Ha pesato il gol precoce del Genoa contro un Milan che si era preparato a una partita in contropiede. Sono mancate le improvvisazioni del Milan. Questa è un’ottima squadra che ha qualità e un grande attacco. Con calma la sua costruzione resta di ottimo livello, ma con calma. Molto più facile giocare contro la Juve, sempre, per tutti, che andare a vincere a Genova. Perché implica una contro-partita, qualcosa che devi fare tu, senza aspettare gli altri. In questo il Milan è ancora lunatico, fondamentalmente lo sapevamo, ma non fino a questo punto. I giovani sono questi, oggi sono grandi domani molto meno. Altrimenti sarebbe un conto facile".

Decisivi sono stati due episodi: "Il primo è il gol subito. Il Genoa è una squadra aggressiva, puoi aspettare quasi soltanto i suoi squilibri. Se segna subito rovescia la partita, raddoppia i problemi dell’avversario. Il secondo episodio è stata l’espulsione di Paletta, larga secondo me, ma troppo importante sulla squadra. Attaccare in dieci ha moltiplicato il problema di trovare lo spazio per il tiro. Niang è un contropiedista, Bacca anche, Kucka si snatura con questo risultato, conta meno il suo unico regalo, la forza. Locatelli è scolastico, non è un caso che il migliore nella selva sia stato Bonaventura, il più di mestiere del gruppo. È una sconfitta troppo pesante, ma è limpida. Il Milan non ha mai rischiato di rimettere la partita in gioco. Credo sia stata una flessione di gruppo dopo una grande salita come quella con la Juve. La squadra si aspettava un po’ di discesa, un po’ di respiro che non poteva esserci. Questa è l’impreparazione complessiva del Milan a questi livelli, la continuità nella fatica, nella concentrazione. È quello che fa di una promessa una grande squadra. Resta il Genoa, duro e magro come una rupe, non bello ma catastrofico, essenziale. Allenato benissimo perché libero e consapevole dei suoi limiti. Quelli che ora rimbalzano sul Milan”.

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