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Vecino: “Il derby sarà deciso da un episodio e dagli attaccanti”

Matias Vecino Inter
Matias Vecino, centrocampista uruguaiano dell'Inter, ha parlato della stracittadina di domani a San Siro: “Dobbiamo vincere, vogliamo la Champions”

Daniele Triolo

Matias Vecino, 26enne centrocampista uruguaiano dell'Inter, ha rilasciato una lunga intervista a 'Il Giornale'. Queste le dichiarazioni di Vecino:

Sul suo momento: «Da gennaio soffro per la pubalgia. Facevo fatica a correre e ad allenarmi, mi ha penalizzato. Ora sto meglio ma il mister ha trovato altre soluzioni ed ora tocca aspettare, è normale. Ma sono felice».

Sull'Inter uscita dalla crisi: «La squadra ha ritrovato consapevolezza e fiducia e quando è così anche la fortuna torna a girare dalla tua parte».

Sui due mesi di blackout: «Si è abbassato il livello. Ci sono mancate certezze e quando è così è difficile uscirne e non capisci neanche perché ci sei dentro. Anche se ti alleni bene e ti impegni non riesci a mettere le cose in campo e ti gira tutto storto».

Sul ruolo di Luciano Spalletti: «Importante. A me ha dato tanta fiducia. È uno che ti spinge sempre a dare il massimo e andare oltre le tue possibilità».

Sulla classifica: «Abbiamo la possibilità di allungare sulla Lazio ed è quello che vogliamo fare. Dobbiamo arrivare in Champions, è il nostro obiettivo».

Su possibili divisioni in clan nello spogliatoio: «Tutte balle che escono quando le cose vanno male. È normale che ci siano gruppi, io parlo di più coi sudamericani per questione di lingua. Ma siamo molto uniti. Quando va male si cominciano a cercare cose fuori dal calcio ma sono solo voci».

Sul : «Lo vedo fondamentale per noi, abbiamo la possibilità di allungare. L’ultimo in coppa Italia l’abbiamo perso mentre all’andata abbiamo vissuto una notte incredibile e vogliamo viverne un’altra».

Su chi può deciderlo: «Un episodio e gli attaccanti. I nostri sono forti e se gli diamo palle pulite in area sappiamo che possono fare male al Milan».

Su come finirà: «Non lo dico, porta male. Ma vogliamo vincere».

Sul tipo di partita: «C’è più adrenalina, emozioni speciali. Noi giochiamo anche per la nostra gente e non vogliamo deluderla».

Su chi toglierebbe al Milan: «Sinceramente nessuno. Grande squadra in un ottimo momento ma non toglierei nessuno. Conosco i sudamericani e ho un ottimo rapporto con Nikola Kalinić ma non lo sentirò di certo prima del derby…».

Su quello che farà se segna: «Se segno impazzisco, faccio una corsa di 100 metri!».

Sulla scomparsa di Davide Astori: «È stata una cosa terribile. L’ho conosciuto prima a Cagliari e poi a Firenze. Una persona perbene, davvero. Prima di iniziare la partita si sentiva sempre la sua voce, più di quella dell’allenatore. È stato un grande compagno, sono rimasto senza parole. Noi dobbiamo andare avanti ma penso alla sua famiglia, per loro sarà devastante».

Sui giocatori con cui vorrebbe giocare: «Troppo facile dire Lionel Messi e Cristiano Ronaldo. Dico Andrés Iniesta e Sergio Busquets».

Sul Mondiale in Russia: «Un sogno, la cosa più bella e importante della carriera».

Sulla possibilità che ha avuto di giocare per l'Italia: «C’è stato qualche avvicinamento ma non ho mai avuto dubbi. La nazionale è troppo importante, giocare per l’Italia per me sarebbe stato come giocare per un club, non mi sento italiano, non avrebbe avuto senso né rispetto».

Su Mauro Icardi al Mondiale: «Speriamo di andare tutti e due! Loro hanno tanti attaccanti ma uno come lui non può mancare e credo che alla fine ci andrà. Ci devono essere i migliori e ci sarà anche lui».

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